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Roma

Lo Stadio dei Marmi: sessanta statue incazzate

Di Antonio La Trippa – Il bianco che diventa nero, il lussuoso che diventa marcio, la maestosità che diventa degrado. Questo è ciò che si pensa, se capita di passare allo Stadio dei Marmi. Già, perché ormai dentro al celebre Foro Italico, antico Foro Mussolini, si passa solo per caso: per entrare allo stadio, per parcheggiare la macchina, oppure in discoteca d’estate.

Le sessanta statue intorno allo stadio guardano perplesse i passanti. Sessanta discipline sportive diverse, lo stesso marmo: il pregiatissimo marmo di Carrara. L’Olimpico come vicino di casa che fa sentire minuscolo quel piccolo grande stadio che nel bene o nel male ha rappresentato anni di sport della città di Roma. Adesso è dimenticato, usato come palestra dagli atleti dello Iusm, come locale notturno durante l’estate, semplice tracciato per lo jogging o addirittura spazio per i grandi festival elettronici. Eppure versa in condizioni pessime. Parlano i fatti, ciò che vedi. La superficialità con cui è gestito lo stadio traspare immediatamente. L’incuranza fa da padrona. Crepe ovunque, statue per metà verdi di umidità e per l’altra metà nere di smog. Statue nate per risplendere e destinate all’oscurità. Sulla gestione e sull’uso dello stadio c’è una diatriba che dura da anni ormai: da una parte il Coni che, ritrovandoselo come parte della sua struttura, ne è il custode, dall’altra parte lo IUSM ( Istituto Universitario di Scienze Motorie) che ne rivendica l’esclusivo possesso visto l’utilizzo costante dei suoi iscritti che sono gli unici a poter usufruire costantemente della struttura.

E il comune di Roma dov’è? Quasi sembra se ne voglia lavare le mani; ma in pochi sanno che per poter organizzare qualsiasi tipo di manifestazione nello stadio dei marmi, oltre il lasciapassare di Coni e Iusm sono necessarie le autorizzazioni delle Belle Arti e del Municipio, senza poi contare il contratto d’affitto da stipulare col Demanio. Ufficialmente fra le mansioni del Coni rientra pure quella della manutenzione ordinaria. Allo stato delle cose sembra che questo voglia dire limitarsi alla pulizia dell’area e alla cura dell’impianto sportivo. Purtroppo il conflitto di organi istituzionali tra manutenzione ordinaria e straordinaria, dopo le strade e i muri romani, ha rovinato anche lo Stadio dei Marmi.

Si potrebbero organizzare concerti, partite di calcio di seconda importanza, far tornare il big gym o farlo diventare il posto di qualche festival culturale. Insomma, le statue stanno ancora aspettando che qualcuno onori la loro storia e il posto dove vivono da più di 80 anni. Ma anche se rimanesse un luogo per sedersi a leggere un giornale, portare il proprio cane o guardare qualcun altro che corre, le statue rimarrebbero comunque molto incazzate.

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