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SANREMO 2014, SALTA LO SHOW (QUELLO DI GRILLO)

Di Matteo Califano – E così è arrivato anche il Sanremo 2014. Inesorabilmente ci tocca. Anche se non ci piace, alla fine una occhiata si dà sempre. Quest’anno è iniziato con molta politica, ma è capitato anche in altre occasioni. Avevamo già ascoltato monologhi iniziali con parole e paroloni sulla politica italiana, polpettoni che molto spesso sono stati digeriti e dimenticati. Ma quest’anno è tutto confusionario, dall’elezione del nuovo premier e così anche  Sanremo. Non si sanno chi sono i nuovi ministri e, così, non si sa cosa può succedere con un Grillo che zompetta per le vie fuori dall’Ariston. Però qualcuno, appena venuto a sapere dell’evento, già si fregava le mani e si leccava i baffi. Insomma si sapeva che ne avrebbe dette di tutti i colori. E infatti è stato così. “Oggi la Rai e’ la maggiore responsabile del disastro politico, economico e sociale del paese”, dice subito parlando ai giornalisti. E poi: “Io non interferisco con il programma, sono spettatore. Non voglio rubare soldi e tempo ai cantanti”. “Ci sono gia’ stati esponenti del Pd-ex meno elle – aggiunge – che hanno minacciato che io potrei essere denunciato per interruzione di servizio pubblico… Si guarda al reato prima che avvenga, siamo a ‘Minority report’. Ma io non faccio il dirottamento di un treno, vado in teatro ad un festival con un biglietto”. “Leone dira’ che Sanremo e’ andato bene ma e’ una menzogna. Voglio far capire alla gente che questa non e’ piu’ la Rai di mio padre..”. E ammette: “Si’, negli anni 80 anch’io prendevo quei cachet, e’ vero, e allora?”.

Poi però due precari si arrampicano dentro l’Ariston e lo show, magari con qualche effetto eclatante, si deve interrompere per forza. Sarebbe salito sul palco? Avrebbe strappato di mano il microfono a Fazio? Non si saprà mai. Lui era solo lì con “il biglietto, come un normale spettatore”.

Dopo, agenzie battono: “”Guarda che io non c’entro niente con quei due”, dice Grillo. Fabio Fazio: “Ormai ti hanno superato. Non immagini quanto mi faccia piacere”, con sottinteso il fatto che il leader del M5S e uomo di spettacolo fosse li’. E’ il siparietto che ha visto impegnati per pochi secondi Grillo e Fazio, l’uno seduto in platea e l’altro in piedi sul palco dell’Ariston, in una pausa pubblicitaria del Festival di Sanremo. Grillo ha invitato Fazio a parlargli pero’ in diretta tv, e Fazio ha replicato “ora fatemi fare il Festival, altrimenti e’ come se facessi Ballaro’…”, intendendo un talk show anziche’ una rassegna della canzone italiana.”

Ma la stoccata gliela dà Fazio dal palco: “Costruire e’ piu’ difficile che distruggere”. Suona come una replica indiretta ma anche precisa a Beppe Grillo quella che arriva da Fabio Fazio pochi minuti prima che prenda inizio la 64^ edizione del festival di Sanremo. Parole dette al Tg1 e dopo il comizio improvvisato di Grillo nelle strade di Sanremo e nel piazzale antistante l’Ariston. “Sono qui per fare il mio lavoro, costruire Sanremo, ci sono centinaia di persone che lavorano al festival, milioni di persone che aspettano di vedere il festival. Il mio lavoro e’ proteggere tutte queste persone”, ha detto inoltre Fazio. Aggiungendo “sono contento di essere qui e mi auguro che tutti rispettino la voglia di divertimento.

Infine le agenzie scrivono: “Un altro intervento-fiume, questa volta al bar interno dell’Ariston, ancora con bersaglio la Rai e i suoi conti e le sue nomine, ma anche il mondo della politica, con la ressa di giornalisti e cameramen, e poi Beppe Grillo, scortato da diversi agenti di polizia in borghese, ha lasciato il teatro dalla porta solitamente riservata per l’ingresso dei giornalisti diretti alla sala stampa”.

“L’obiettivo di avere accesa tutta, o quasi, per se’ l’attenzione dei media accreditati al Festival nel giorno di avvio della rassegna, dal suo punto di vista Grillo l’ha centrato tutto. Con una presenza pubblica a Sanremo, nelle strade e all’Ariston, durata oltre tre ore e che per la ressa ha messo a dura prova le forze dell’ordine, presenti in numero significativo – superiore a quello degli altri anni, a detta dei ‘veterani’ del Festival – tra polizia di Stato, carabinieri e baschi verdi della Guardia di finanza, molti anche con la divisa di chi fa ordine pubblico in strada in occasione di manifestazioni. C’erano perfino dei blindati nelle strade laterali dell’Ariston.”

Quindi dopo aver letto la cronaca, analizziamo l’azione. Lui è andato e ha attratto l’attenzione, c’è riuscito. Però gli eventi lo hanno travolto (i due disperati che si sono arrampicati). Si è beccato del populista e non ha trasmesso niente, lui. Un’operazione mezza fallita, e si è attirato fischi e fischioni dai suoi oppositori politici. Abbiamo capito la “rai è marcia” i “giornalisti morti viventi”. Lo sappiamo. Sono segni di sclerosi??

 

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