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Altro che Avatar, il Foro di Augusto sara’ in 3D

Di Antonio La Trippa – A pochi giorni dall’ennesima consacrazione della città di Roma che ha regalato a Sorrentino la cornice perfetta da adattare ad una pellicola dal successo planetario, la città eterna sta per mostrarci nuovamente parte della sua grande bellezza. Sono trascorsi duemila anni dalla morte dell’Imperatore Augusto (14 d.C. – 2014) e in occasione di tale ricorrenza il FAI, Fondo Ambiente Italiano, ha deciso di riservare due intere giornate alla maestosità del princeps. Il 22 e 23 marzo saranno infatti le Giornate Fai di Primavera, un evento che, giunto ormai alla sua ventiduesima edizione, vedrà Cesare Ottaviano Augusto come unico protagonista assoluto.

La manifestazione sarà la più grande festa di piazza dell’anno dedicata alla cultura e all’ambiente. Centoventi aperture di luoghi che raccontano le gesta e la grandezza dell’imperatore romano. Chiese, archivi storici, palazzi, giardini e aree archeologiche dislocate in tutta Italia ma aventi un unico, indiscutibile ed intramontabile punto di riferimento: Roma. La capitale della storia celebra uno dei suoi più illustri uomini che ne hanno fatto la storia e lo fa nel bimillenario della sua morte. L’imperatore della pace, colui che ha preferito dedicarsi a ciò che aveva piuttosto che soddisfare manie d’espansione, colui che ha ridato luce alla città dopo anni di guerra civile e sotto il cui impero nasceva Gesù Cristo.

Le Giornate di primavera, in onore dell’imperatore, apriranno le porte di opere millenarie dando la possibilità a chiunque di poterle visitare. Oltre all’Ara Pacis, l’altare fatto costruire da Augusto in onore della pace romana, i riflettori saranno puntati sul Teatro di Marcello e sui Fori di Augusto. Il primo è l’unico teatro rimasto dell’antica Roma, dedicato dall’imperatore al nipote morto giovane; i secondi costituiscono invece i più antichi Fori Imperiali dopo quelli di Cesare.

In questa gara fra storia e bellezza, però, l’ingresso più eccezionale sarà quello del Mausoleo di Augusto, il primo sepolcro dinastico costruito a Roma, chiuso al pubblico da ben settantasette anni. Un’opera che Augusto progettò per se e la sua famiglia e dove furono seppelliti imperatori per più di un secolo. Una realizzazione imponente che nel corso del tempo ha subito notevoli trasformazioni divenendo cava di marmo, giardino rinascimentale, arena per corride ed anche anfiteatro.

Una costruzione interna al mausoleo, contenente una camera funeraria e risalente ad un’età recente “fa supporre addirittura la possibilità che Mussolini volesse farsi seppellire insieme agli altri imperatori” come spiega il presidente del FAI, Andrea Carandini. Un luogo sacro che ormai fa da cornice ad una piazza costernata da parcheggi abusivi e ristoranti, Piazza Augusto Imperatore, dove la riapertura di un’opera tanto unica quanto meravigliosa ridarà luce e splendore ad uno dei tesori della città.

 

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