Di Bruno Cortona – Romolo, Numa Pompilio, Tullio Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Questi i sette re di Roma antica, che nessuno riuscirà mai a imparare a memoria. E quelli della Roma moderna? Ci riusciremo?
7. Caltagirone
La casa dove dormite, in qualsiasi zona voi abitiate, probabilmente l’ha costruita questo signore qui. L’undicesimo uomo più ricco d’Italia e il numero 833 al mondo con un patrimonio di 1,5 miliardi di dollari, e un sorrisone simpaticissimo.
6. Francesco Totti
Puoi essere romanista o laziale, interista o juventino, l’aver eletto Totti a re di roma moderno evade da ogni bandiera o fede calcistica. Francesco Totti è un simbolo di Roma e non della Roma, ed è fisiologico che venga odiato dai tifosi delle altre squadre, in primis i laziali. “Il pupone” è tra i sovrani per la sua romanità, e non per la sua “romanistità”. Se siete tifosi della Roma lo dovete capire, se siete tifosi della Lazio lo dovete accettare (non con l’accetta).
5. I Casamonica
Questa è una foto che rende l’idea di quanto i Casamonica siano inseriti nelle dinamiche di potere della città eterna. Nonostante tutta Roma conosca le loro attività illecite devono avere tanti santi in paradiso per non essere mai stati beccati. Il racket della prostituzione? E’ dei Casamonica. Lo spaccio di droga? E’ dei Casamonica. Le scommesse? Sono dei Casamonica. Le auto rubate? Sempre Casamonica. Per non aggiungere il riciclaggio di denaro, la corruzione e i semplici furti nelle case. Questi non sono gli zingari che vedi con le Mercedes nel campo rom, questa è la famiglia più potente di Roma. Hanno attici in centro e girano con Ferrari di tutti i colori, conoscono politici e hanno tavoli nelle serate più “in” di Roma. Insomma, zingari e felici.
4. Il Papa
Non c’è niente da fare, anche se l’appeal della Chiesa è sceso vertiginosamente negli ultimi anni, il Papa continua a essere il Papa. Centro spirituale e geografico, l’unico che riesce a riempire una piazza in mezz’ora, dicendo le stesse cose che dicevano i suoi predecessori mille anni fa. Il Papa è Roma, che lo vogliamo o no, rappresenta l’aspetto più spirituale della città eterna. E poi ci salva con i soldi che portano i pellegrini, grazie Papa. E forse ancor più di Papa Francesco, il vero Papa romano è stato Karol Woytjila che con il suo amore per la città e il popolo di Roma ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria di tutti i suoi concittadini. Era un po’ il nonno di Roma. Adesso 7 milioni di persone verranno il 27 aprile quando diventerà Santo, ancora grazie Papa.
3. Alberto Sordi
Romolo.
2. Trilussa
Un giorno una Signora forastiera,
passanno còr marito
sotto l’arco de Tito,
vidde una Gatta nera
spaparacchiata fra l’ antichità.
– Micia che fai? – je chiese: e je buttò;
un pezzettino de biscotto ingrese;
ma la Gatta, scocciata, nu’ lo prese:
e manco l’odorò.
Anzi la guardò male
e disse con un’ aria strafottente:
Grazzie, madama, nun me serve gnente:
io nun magno che trippa nazzionale!
1. Il sindaco di turno
Il re al contrario, che si prende tutti i lati negativi del reame. Il re più triste in assoluto, che sia Franco Carraro, Francesco Rutelli o Ignazio Marino, il sindaco a Roma trasuda amarezza per una situazione che, anche a volerlo, è immutabile. Il padrone del Campidoglio del re acquisisce i lati più brutti: l’ottusaggine e il fatto di essere insultato (giustamente) da tutti. Più che il re di Roma diventa il re delle buche di Roma, delle tasse di Roma e del traffico di Roma. Poveretti, ma perchè si candidano?
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti e’ puramente casuale