Di Bruno Cortona – Una vera e propria organizzazione criminale che inventava corsi universitari per rubare soldi alla Regione e al Ministero della Ricerca e dell’Università. A capo di tutto c’era Giorgio Monaco, ex titolare della cattedra di Medicina del Mare alla Sapienza. Ricerca alimentare, insegnamento del soccorso, perfezionamento della lingua inglese, tutti corsi fittizzi per intascarsi i soldi stanziati dagli organi governativi, per un totale di due milioni di euro tra il 2007 e il 2009.
Insieme a Monaco c’erano altre 19 persone che adesso andranno incontro a un processo per associazione a delinquere, truffa e abuso d’ufficio. Tra gli imputati c’è anche la compagna del professore farabutto, Carmen Botto, il preside della II Facoltà di Medicina e Chirurgia Vincenzo Ziparo e Patrizia Casagrande, sua segretaria personale. Oltre a questo, il boss Giorgio Monaco è accusato anche di corruzione per aver pilotato un appalto di 307 mila euro a favore della Sofiter di Francesco Giordano, che in cambio ha assunto Riccardo, il figlio del prof, retribuendolo con uno stipendio di 94mila euro.
Tutta l’indagine è partita da una fattura di ben 17mila euro che Maurizio Acreman ha presentato al Centro ricerche scuole del mare per aver svolto due corsi d’inglese. Monaco attesta la regolarità delle lezioni e autorizza il pagamento delle prestazioni. Ovviamente è una bufala, nessuno ha mai partecipato a quei corsi d’inglese, semplicemente perchè quei corsi non sono mai esistiti. Una truffa di basso livello, l’ennesima che tratta la giustizia e le autorità come scemi, e anche gli studenti onesti che pagano fior di quattrini per corsi veri. Un bieco giochetto per intascarsi due soldi in più, capeggiato da una persona senza scrupoli che adesso dovrà pagare per una vera a propria azione mafiosa, e pensare che l’aula più famosa della prima università di Roma è l’aula Falcone e Borsellino.