Di Marcello Rubini – Come fa a non piacere il nostro premier Matteo Renzi? L’ultima prova, quella di Porta a Porta, forse è la più importante. Scherzava Renzi, però aveva ragione, perché: “cambiano i governi, ma Porta e Porta rimane”. Questa è solo una delle tante battute, gag, scherzi che il Presidente del Consiglio ha fatto dal salotto politico di Bruno Vespa. Positività da tutti i pori, e tanti sorrisi. Renzi con il suo piano di governo vuole accontentare tutti, proprio tutti. Se non ci riesce ha promesso che lascerà per sempre la politica, e per primo si considererà un buffone. Invece Vespa, che gioca la parte del finto scettico, e ritiene che non ce la farà a mantenere tutte le promesse, scommette una pellegrinaggio a piedi in qualche monastero nei pressi di Firenze (raccomandato dal premier in persona).
Le novità proposte da Renzi, comunque, sono tante, ma soprattutto trasversali. Quindi sia i vecchi, sia i giovani saranno felici. Le pensioni non saranno toccate, e rimangono le modifiche fatte dallo scorso governo, invece i giovani potranno essere assunti con più facilità, anche se il contratto a tempo indeterminato ormai è roba ufficialmente da preistoria. Ma non si può non partire dai 1000 euro in più in busta paga. Non una bella trovata ma una vera e propria genialata, specialmente in vista delle Europee. Che poi tradotta dal politichese questa manovra suona così: dopo tanti anni ho dato qualche briciola a chi ha pagato la crisi pur non essendo il colpevole.
In lingua originale, le parole vere del Presidente del Consiglio sono queste: ”Ci sono le persone che in questi anni hanno visto crescere le bollette e le tariffe mentre per la prima volta il governo, invece di preoccuparsi di aumentare i soldi ai consiglieri regionali, mette più soldi nelle busta paga”. E aggiunge: ”Dieci miliardi di euro per dieci milioni di persone. Che si tratti di 75 euro o 85 poco importa. L’importante e’ che ci sia la percezione che il governo ha fatto questo”. E poi la parte più bella: “Un’operazione di marketing? Certo, anche questo”. Ecco, lo ha ammesso.
Comunque se Renzi è l’attore principale di questo teatro chiamato politica, la regia sembra proprio essere quella di Berlusconi (Crozza ha ragione!). E’ identico, potrebbe essere davvero suo figlio (anche se Renzi dice che il babbo lo ha già). Il copione e l’atteggiamento nella comunicazione è uguale a quella del Cav., di anni fa. Il giovane Renzi comunque al vecchio Berlusconi non risparmia mai una battuta o una frecciatina maligna. Anche in studio da Vespa. Esempio, lui dice: non firmo contratti qui perché portano male. Però il conduttore che per B. ha sempre avuto un amore gli ha risposto secco: per i governi poi durano 5 anni.
Berlusconiana è la battuta: “A Palazzo Chigi sono agli arresti domiciliari, ieri avrei voluto fare i veri fuochi di artificio ma Delrio non me lo ha permesso…”.
Sempre berlusconiana è la scenetta che fa con il pubblico: “lei, signora ha votato cinque stelle e non è soddisfatta? Giuro che non è mia zia”. Sì, lo avevamo capito che è il nuovo Berlusconi del centrosinistra. Ora però, con la benedizione di Vespa, è ufficiale.