Di Bruno Cortona – Libero, stopper, terzino destro, terzino sinistro, mediano, mezz’ala, trequartista, centravanti, ala. Non c’è ruolo che Taddei non abbia ricoperto durante i suoi nove anni alla Roma, un giocatore unico. Mai nessun’altro in nessun’altra squadra ha fatto quello che Taddei ha fatto per la Roma. Taddei è irresistibile, è un uomo spogliatoio d’altri tempi, quello che ride, che magari ti dice anche che sei uno stronzo, ma te lo dice ridendo. Anche durante l’ultimo ritiro della Roma, Rodrigo Taddei sapeva benissimo di non essere al centro del progetto, di dover aspettare per entrare in campo, ma era felicissimo. Il suo ruolo si capisce quando lo guardi in faccia: sorridere e far sorridere gli altri. E’ alla Roma dal 2005 e mai una volta ha avuto un problema con un allenatore, uno screzio con i tifosi, un battibecco con un avversario.
Da sempre preso di mira per il suo aspetto fisico, considerato uno dei giocatori più brutti della Serie A (se non del mondo). Neanche questo ha mai scalfito la sua allegria spontanea, contagiosa, magnetica. Ride e ride Rodrigo Taddei, e ride anche quando gioca. Da Spalletti a Zeman, da Garcia a Luis Enrique, tutti prima o poi hanno trovato un posto a Taddei. Gli allenatori disperati senza giocatori lo chiamano, lui risponde sempre senza fare una storia. E quando entra in campo ci mette l’anima, un anima buona.
E vogliamo parlare della tecnica di Taddei? Chi scrive ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo durante gli allenamenti, ed è nettamente il giocatore tecnicamente più forte visto dal vivo. Rodrigo Taddei è un giocatore fantastico, lo scorso agosto a Riscone di Brunico, Rudi Garcia fece fare un percorso tecnico ad ostacoli durante gli allenamenti. Mise i giocatori a coppie, finchè tutti e due non finivano l’esercizio tecnico non si passava a quello successivo, vinceva chi completava due giri completi. C’erano coppie del calibri di Totti e Osvaldo, Maicon e Pjanic, Marquinhos e Dodo. Vinsero Taddei e Antei.
Taddei ha segnato al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, ha inventato un giochetto ormai riconosciuto a livello mondiale, l’Aurelio (in onore di Aurelio Andreazzoli). Già al Siena Taddei aveva incantato chi lo guardava, e ancora prima al Palmeiras. E oggi che è alla Roma, appena compiuti i 36 anni, sembra ancora quel ragazzetto che giocava leggiadro sui campetti di San Paolo e che, già allora, non la faceva vedere a nessuno.