Di Steve Rubell e Michail Barysnikov – Ce ne sono di tutti i tipi, tutti abbastanza tristi dobbiamo dire. Nelle discoteche romane c’è ogni tipo di esemplare, dal più coatto al più sfigato, dal drogatone al vecchio. Insomma, non proprio un posto dove portare i bambini, e forse neanche le bambine. Ma il tutto, avvolto da quell’aurea musicale e goliardica, appare meno mostruoso. Ecco i 10 prototipi di clienti maschili delle discoteche romane:
10. Il branco
Sono in gruppo, accerchiano la preda o le prede piano piano, stringendo sempre di più il cerchio. Ma non si fa così cazzo, che siete un branco di cani albanesi? Sono gli stessi che poi battono le mani e s’abbracciano dopo qualunque attacco musicale. E sono gli stessi che urlano “Love! Sex! American Express!”, ma l’American Express non sanno neanche cos’è.
9. Il ballerino
Fa solo pezzi. Si crea il cerchio intorno a lui che urla e batte le mani. E tu ti avvicini, lo indichi e gridi:”Quello è amico mio”. In realtà in discoteca c’è venuto da solo.
8. Lo splendido
Preciso, curato, ordinato. E’ quello che ha sempre il tavolo, che sta lì sopra a ballare muovendo la mano a ritmo di musica, solo per mostrare il braccialetto del privè al polso. Li vedi sempre con le fiche attorno ma non se le trombano mai.
7. L’insicuro
Si caca sempre sotto perchè pensa di avere tutti gli occhi su di sè. Si rassicura con cocktail e sigaretta perennemente tra le mani. Appena finisce il cocktail corre al bancone per prendersene un altro, è capace che lascia 100 euro di cocktail al bar e finisce due pacchetti di Camel Blue.
6. Il viscidone
Quarantenni che si muovono come anime in pena per la pista, con il capello laccato, stile decadente anni ’80 (quando erano giovani loro) e camicie vecchie di vent’anni. Le loro prede hanno un’età inferiore delle loro camicie. I viscidoni collezionano solo pali, quando parte Maracaibo si buttano sui cessi. Anche qui pali.
5. Il coatto
Camicia bianca con pantaloni neri, o camicia nera con pantaloni bianchi. Sennò il level up: total black o total white. Camicia rigorosamente stretta, collo alto alla 7 Camicie e botton down chiuso. Sudat0, sudatissimo, soprattutto sulla parte laterale della fronte, quella che riflette di più. Ma a loro non gliene frega un cazzo, vengono “da fori”, so abituati. Loro, noi no.
4. Il fomentato
Può essere da solo o in branco, balla ingessato, con la mano sul pacco, e si esalta ad ogni ritornello con le mani al cielo, rigorosamente tese. Sembra che non gliene frega un cazzo delle pischelle, ma in realtà è proprio la mancanza di queste che lo rende un fomentato frustrato. Fate l’amore non fate la guerra, coglioni!
3. Quello che te fissa
Quello che l’occasione se la crea con gli occhi. Guarda la sua preda fissa negli occhi, la preda lo riguarda, lui la fissa di nuovo, e riceve ancora uno sguardo. I segnali ormai ci sono, basta fare la prima mossa. Ma no, lui continua a fissare senza muoversi, impietrito, aspettando non si sa cosa, e al quarto sguardo incrociato accenna un sorriso. E’ un sorriso più ebete di quello di Amadeus, ora si spiega tutto. Continua a fissà bello mio.
2. Lo smostrato
Sono antiestetici ma stanno nel loro mondo. E’ una presenza un po’ inquietante ma in fin dei conti non rompono il cazzo a nessuno.
1. Quello che svampa
Innanzitutto non è solo uno, è l’effetto metro, l’effetto autobus. All’inizio sembra tutto normale, poi ti ritrovi in mezzo a una cappa di ralla inaspettata. Non si sa se è peggio la puzza che emanano, o il sudore liquido. Stare in mezzo a un gruppo di questi ti crea un effetto bagno turco, tipo nebulizzatore. Ci sono due categorie di gente che svampa. Ci sono quelli ubriachi da fare schifo che non si accorgono di nulla e continuano imperterriti a ballare con l’ascella pezzata e un smella di piedi ad ogni movimento. Poi ci sono quelli che si rendono conto, e li vedi che cercano un modo discreto per odorarsi l’ascella e controllare periodicamente quanto è grande la figura di merda.
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