Di Marcello Rubini – Siamo ancora presi male dalla sconfitta con il Costa Rica? La notizia che è arrivata ieri sera dal Brasile trasformerà la nostra tristezza in rabbia. E se non avesse del tutto ragione Prandelli quando dice “loro hanno vinto meritatamente”. E se avessero vinto barando? Perché nel caldo torrido dell’una di pomeriggio di Recife loro correvano di più, mentre noi annaspavamo. E allora come scrivono molte testate oggi: “la Fifa vuole vederci chiaro” . Quindi hanno convocato per i test antidoping: non tre giocatori costaricani, bensì sette. All’appello hanno risposto Bryan Ruiz, Michael Barrantes, Keylor Navas, Celso Borges, Christian Bolanos, Marco Urena e Diego Calvo. Solo due, dei nostri azzurri, invece sono stati chiamati per i medesimi controlli.
Si tratta evidentemente di una anomalia, e lo conferma anche lo staff del Costa Rica. “Tali controlli alterano la scaletta del rientro che la squadra aveva nel quartier generale a Santos”, ha dichiarato la portavoce della federcalcio del Costa Rica, Gina Escobar. Quindi a causa dei controlli i 7 dovranno rimanere a Recife e raggiungere il resto della squadra il giorno dopo.
Poi è arrivata la risposta più dura del Costa Rica: “Se volete potete fare controlli su tutta la squadra, tanto non succede niente”: ha detto il portiere del Costa Rica, Keylor Navas. “Quanto è successo è una mancanza di rispetto”, ha aggiunto. “Comunque, prendiamola con humour, siamo tranquilli e felici di poter andare avanti nella strada dei mondiali. Facciano quel che vogliono, sono le regole della Fifa. Se continuiamo a giocare ed a vincere, e se ci chiameranno tutti, andremo tutti… non c’è problema”, ha concluso Navas. Anche Bryan Ruiz, autore del goal, è stato sottoposto ai test, e anche lui ha commentato i controlli antidoping della Fifa come “esagerati” e che lui e i suoi compagni non hanno “niente da nascondere”.