E’ un momento terribile, con la morte di Ciro Esposito si apre un capitolo del tutto nuovo di quel tragico pomeriggio prima della finale di Coppa Italia. Tor di Quinto messo a ferro e fuoco, la partita interrotta, Genny ‘a carogna, gli spari, il sangue. Momenti che non ci scorderemo mai. Adesso è il momento di cercare il responsabile, l’assassino, il cattivo. E’ sacrosanto cercarlo con tutte le forze, ma è sbagliato consegnarlo alla folla senza un giusto processo. Sembra già tutto chiaro, De Santis sembra già essere stato eletto dal popolo come unico responsabile. La domanda adesso è una sola: e se non fosse stato lui a sparare? Lui, “Gastone”, si è sempre dichiarato innocente.
“Non sono stato io. Dovevo morire io, invece è morto lui. Non ci posso pensare che è morto. Più che altro non ci voglio credere”, queste le parole di De Santis alla notizia della morte di Ciro Esposito. Per ora “Gastone” è l’unico nome inserito nel registro degli indagati. A suo favore c’è solo la prova dello stub, il guanto di paraffina, a scagionarlo. La prima ha dato infatti esito negativo, ieri è stata ripetuta, ma non dovrebbe dare esiti clamorosamente diversi.
Tra Ponte Milvio e Tor di Quinto tutti dicono che Daniele De Santis è innocente. Gli amici su il Messaggero raccontano: “E’ vero, Gastone aveva bevuto però non è stato lui a sparare”.
Il clima ora è insostenibile. Da Napoli, dopo la morte di Ciro Esposito, arrivano messaggi di rappresaglie e ritorsioni, addirittura di guerra civile. Scritte sui muri, cori e manichini impiccati con la maglia della Roma. La situazione è precipitata, ci sarebbero addirittura le registrazioni del trentenne partenopeo sul letto dell’ospedale in cui sarebbe stato accusato “’o chiattone”. Intanto De Santis è stato portato via, dall’Umberto I a Viterbo. Ma il pericolo è ancora alto, c’è il rischio che qualcun altro, magari un semplice tifoso, ci possa finire di mezzo. Nei tafferugli del 3 Maggio scorso non c’erano solo Ciro e Daniele, da una parte e dall’altra, ma c’era tanta altra gente. Per ora l’unica cosa certa è che Ciro Esposito non c’è più, ora bisogna aspettare la giustizia, e dopo la giustizia un cambiamento. Radicale.