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Roma

Trastevere violata. La prima retata dei Carabinieri con i cani

Di Bruno Cortona – C’era una volta Trastevere, il quartiere dei pittori, degli scrittori, degli artisti. C’era una volta Trastevere, il quartiere più libertino di Roma, il più adatto per far finire tardi una serata. Adesso è tutto cambiato, Marino ha dato il via a un cambiamento totale dello storico “Rione XIII” di Roma. Tutti si ricordano le famose telecamere a Vicolo del Bologna, quando i condomini protestarono per lo spaccio di cocaina a cui ogni notte assistevano dalle loro finestre. Dopo quel periodo le varie ordinanze che piano piano hanno accorciato la notte trasteverina: prima le 3, poi le due, adesso mezzanotte. Fino allo scorso sabato quando i poliziotti della municipale, con le loro luminosissime e fastidiosissime pettorine catarifrangenti, alle due precise hanno iniziato a fare le multe ai bevitori (a quell’ora diventati illegali) in mezzo alla strada. Seguiti dai camioncini dell’Ama che pulivano, come a dire: “Dai! Tutti a casa!”.

Ieri il tentativo di dare il colpo di grazia, dopo 2700 anni di storia anche Trastevere sta per cadere. La scorsa sera infatti, per la prima volta, a Trastevere c’erano i cani, le unità cinofile dei carabinieri. Verso le 10 di sera sono arrivate 5 camionette dei carabinieri, si sono parcheggiate a Piazza Trilussa, come se fosse una normale serata di controlli. E invece dalle jeep blindate insieme alle uniformi sono usciti cinque cani lupo al guinzaglio. Le pattuglie si sono dirette verso la parte interna dell’antico quartiere per perlustrare tutte le zone calde in cui è risaputo che ci sono scambi illeciti.

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Dopo meno di mezz’ora di servizio già c’era il primo fermato. Uno straniero, nordafricano, fermato a Piazza de’ Renzi dopo essere stato trovato con una canna in bocca. Completamente perquisito e fatto annusare dal “cagnolino” che, per fortuna sua, non ha trovato altro oltre al mezzo spinello che stava fumando. Gli altri cani erano in giro per Trastevere, ad annusare venditori di rose, turisti e trasteverini. Tra la rabbia di tutti, durante un lunedì sera unico e (speriamo) irripetibile, che ha sconvolto chi nella zona ci abita e ci passa le serate abitualmente. Alla fine la “missione” dei carabinieri è stato un flop, quindi oltre alle maledizioni dei cittadini è arrivata anche la figura meschina di chi ha deciso questa strategia. Di lunedì sera poi, un genio totale.

“Non capiscono che così fanno morire Trastevere”, commenta Marcello, storico abitante e lavoratore del Rione XIII. “Qui è bello perché c’è una legge che dalle altre parti non c’è. C’è un po’ di anarchia e un po’ di ordine, è questo che attrae i turisti, i romani, il mondo intero. Qui puoi trovare ancora gli anziani con la sedia davanti casa a scrutare la gente, ma anche gli ingegneri americani seduti a prendersi un aperitivo con il computer”. “Trastevere è tutto, è vecchio e nuovo insieme, è divertimento e pace nello stesso posto, è unico e unico deve rimanere”, dice e aggiunge: “Ultimamente con le ordinanze si è anche ridotto il numero di abitanti che protestano per la movida, non capisco proprio questo modo di fare improvviso e avventato. Ora per forza ci saranno persone, ragazzi, che avranno paura a venire per via dei cani, dei controlli. Avranno paura anche a fumarsi uno spinello, e continuando così Trastevere morirà, forse è già morto”.

Il quartiere della “Parolaccia”, del “Ma che”, di San Calisto e di Valzani da ieri non è più quello di prima. I cani li avevamo visti a San Lorenzo, al Pigneto, a Testaccio. Mai si erano azzardati a entrare nel cuore di Roma. Trastevere è famoso per essere uno dei quartieri più vivi e caratteristici della città. La vita del posto è legata anche dalla vita di strada, e non da gente in divisa con il cane al guinzaglio. Trastevere ha già i cani dei punkabbestia, e non ne vuole altri.

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