Di Fausto Moretti e Siro Siri – Ormai quando i ragazzi romani si incontrano, che siano all’università o all’after, utilizzano sempre gli stessi termini per raccontare e chiacchierare. Lo slang del romano doc è tutto intercalari, esortativi ed enfatizzazioni. I romani parlano, parlano, di calcio, della Roma, della Lazio, delle macchine, delle donne, dei soldi. Ma alla fine non parlano di niente.
10. Cit
Quando tu dirai: “Stasera non bevo!”, il tuo migliore amico ti risponderà: “Cit.”. Usato dai più giovani e dai grandi poco cresciuti per sottolineare la cazzata che dice qualcun’altro.
9. Ciaone
E’ il nuovo “bella”. Può avere sia senso positivo che negativo. Puoi usarlo per salutare un gruppo di persone velocemente o per accannare qualcuno o qualcosa. In entrambi i casi è il saluto più odioso che si possa sentire.
8. Giochi
“Ieri ho incontrato Filippo con l’S3 nuova, 40 mila euro di macchina. Giochi”. Si infila alla fine di ogni discorso in cui si esalta qualcosa. C’è anche la variante “G-Giochi”.
7. Quanto sei romantico
“Sei un romantico d’altri tempi”. Quando gli amici ti vedono arrivare con il tuo Sky Vetro.
6. Mai ‘na gioia
Ogni maschio dagli 11 ai 35 anni almeno una volta nella vita ha detto “Mai ‘na gioia!”. Nato recentemente ma diventato da subito un simbolo della romanità.
5. Non e’ vero, non e’ vero
“Oh non hai capito alla fine ci ho dormito con quella”. L’amico ti risponderà: “Non è vero, non è vero!”. Con la faccia tra l’idiota e il meravigliato.
4. Non sai che scena
Molto coatto. “Non sai che scena ieri, abbiamo fatto le 8 al Qube in mezzo a un gruppo di trans!”. La risposta sarà: “Ma che davero?”
3. Scialla
“Mi sono bevuto una bottiglia intera di Amaro del Capo… ma è scialla”
2. Non t’aregge
“Non t’a regge di berti una boccia di Amaro del Capo”
1. Ma che stai a di’?
“Ma che stai a dì? Non ci credo!”
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