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A Napoli e’ caccia al romano, un altro accoltellato

Di Nazzareno Filippini – “Sei un romano di merda?”. Te lo chiedono, e poi ti accoltellano. A Napoli ormai i romani li trattano così. Lo sa bene Rodolfo Pianigiani, accoltellato alla Stazione Centrale di Napoli per il solo motivo di essere di Roma. Il secondo in una settimana. Ormai è una guerra, una faida, un’intifada. Nessuno è più tranquillo, da entrambe le parti. E la calma (apparente) sembra essere placata solo dalla pausa estiva del campionato. Non la avremmo mai voluto dire, Napoli è una città pazzesca e non si può che incoraggiare ad andarci. Ma adesso è meglio di no. Se sei di Roma e passeggi per Napoli, se incontri le persone sbagliate sei finito.

E’ successo una settimana fa a Federico Sartucci. “Sporco romano te ne devi andare di qua, non devi lavorare qua”. Queste le parole pronunciate dal suo aggressore prima accoltellarlo. Il 25enne romanista, abitante di Testaccio, colpito da Daspo e frequentatore della Curva Sud è stato colpito mentre lavorava come aiuto cuoco in un grande albergo di Napoli. Qualcuno può pensare che sia successo per caso, per altri motivi, e invece dopo una settimana succede di nuovo.

romano infame

Adesso Pianigiani, 36enne romano in vacanza a Napoli, era in partenza alla Stazione di Napoli. 4-5 tifosi hanno sentito il suo accento romano e hanno iniziato a provocarlo. “Sei di Roma? Sei un tifoso della Roma? Sei un romano di merda?”. Mentre Pianigiani spiegava che non gli importava più di tanto della sua squadra. Zac. E partita la coltellata al fianco. Sanguinante è stato accompagnato dai passanti verso un ambulanza poco distante, e trasportato d’urgenza al vicino ospedale Loreto mare. Per fortuna se l’è cavata con poco. Due episodi in una settimana non danno spazio a dubbi, a Napoli è caccia all’uomo, caccia al romano.

“Ora può succedere di tutto”, disse De Santis dopo la morte di Ciro Esposito. Mentre la tifoseria romana gli stava vicino, incendiando l’ambiente, “La Curva Sud rimane e rimarrà sempre al fianco di un suo figlio, non rinnegheremo mai un nostro fratello, giusto o sbagliato che sia. Questo ci hanno insegnato la vita e la strada”. A Napoli non l’hanno presa a bene. Non si sa come andrà a finire, l’unica certezza è che mentre nel resto del mondo si lotta per le religioni, gli ideali e la geografia. In Italia lo si fa per il calcio.

 

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