Di Giacomo della Porta – A Marino gli si può dire di tutto, ma non che non sia un genovese doc. La caratteristica principale degli abitanti del capoluogo ligure si sa, è la “parsimonia”. Marino nasce quindi con una taccagneria congenita, e in più vivendo a Roma ha acquisito quella paraculaggine tipica del romano che gli ha permesso di vendersi benissimo.
Il bando che ha istituito era geniale, parlava chiarissimo: in cambio di un restauro di 541.160 euro per due fontane tra le più belle e famose di Roma, cartoline mondiali dal valore d’immagine ineguagliabile, ovvero quella del Tritone del Bernini, ultimata, e quella dei Leoni di piazza del Popolo, da realizzare, la società vincitrice avrebbe potuto vendere per 240 giorni spazi pubblicitari sulle rispettive recinzioni. Ovvero 480 giorni per offrire al miglior offerente pubblicità su due capolavori dell’arte universale.
E per il restauro della Barcaccia di piazza di Spagna e la fontana dell’Acqua Paola in piazza Trilussa? Stessa storia. Anche qui il bando è nero su bianco. Per eseguire i due restauri, di un costo complessivo di 598.310, sulle recinzioni di entrambi i monumenti la società vincitrice del bando stesso ha potuto vendere ai suoi clienti spot di gran lusso, rispettivamente per 210 e 240 giorni, ovvero per 450 giorni.
E chi ha vinto questi bandi? Un colosso della vendita della pubblicità su palazzi storici, fontane e chiese in restauro, la Urban Vision srl, sedi prestigiose in piazza San Babila a Milano e in viale Aventino a Roma, che proprio in questi giorni pubblicizza se stessa su un megacartellone che appare davanti alle impalcature di un palazzo in restauro di piazza Venezia.
Non solo. Nel suo sito la Urban Vision, che tra i suoi soci di maggioranza conta il figlio di Marcello Dell’Utri, Marco, si presenta proprio con questa carta d’identità: “I restauri più importanti, le location sui più prestigiosi edifici e monumenti nel centro storico”. E la carrellata di foto di monumenti “curati” con scambio pubblicitario è impressionante: da Palazzo Venezia all’Obelisco di piazza del Popolo, dal Museo Napoleonico alla Fontana del Mosé a largo San Bernardo, a cui si aggiungerà la fontana di via del Babuino.
Ma quanto rende la vendita di spazi pubblicitari sulle recinzioni o sulle impalcature di monumenti e palazzi centrali e famosi nel mondo? Per gli incassi si parla di 100 mila euro al mese. E quindi il conto è facile. Partiamo dal Tritone e dalla Fontana dei Leoni, tempo di esposizione delle pubblicità 16 mesi. Incassi: un milione e seicento mila euro. Un bell’affare, rispetto ai 541.160 euro del costo dei restauri. Ancora. Per la Barcaccia di piazza di Spagna e la fontana dell’Acqua Paola in piazza Trilussa, pubblicità da vendere per 15 mesi, con un ricavo di circa un milione e 500 mila euro, mentre la spesa per i lavori è di 598.310. Un business invidiabile se si pensa che il Comune, oltre ai restauri, incassa poche migliaia di euro l’anno dal Cip, il Canone di Imposta Pubblicitaria. “Dovrebbero essere le aziende a pagare per restaurare capolavori così grandi” attacca l’ex assessore alla Cultura Umberto Croppi.
“Ma ora il sindaco Marino punta sul mecenatismo” spiega l’assessore al Commercio Marta Leonori “con degli esempi già sperimentati, come Della Valle per il Colosseo e Fendi per la Fontana di Trevi, mentre Bulgari restaurerà la scalinata di piazza di Spagna e si aspetta anche un intervento del primo ministro del Kuwait”.
Intanto su Twitter si scatenano le polemiche, l’esercito degli “schifati” dal mega cartello sulla facciata della chiesa di Trinità dei Monti in restauro è numeroso. Si indignano per i giganteschi spaghetti ai gamberi, firmati Voiello. Ed è subito partito l’ashtag #Voiellolevalo. No, lascialo, che andando avanti così restauriamo gratis tutta Roma (anche se con tempi lunghissimi).