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Roma

Ci voleva Bertolucci per riparare i sanpietrini?

Di Ludovico Sergardi – Quanti di voi guardando il corto-denuncia di Bertolucci sul degrado dei sanpietrini hanno pensato ‘vedrai che ora lì rimetteranno a posto’. Ancora una volta avevate ragione. Dopo anni e anni le istituzioni capitoline continuano a essere terribilmente prevedibili.

Anche se i giornali parlano di una “resa di Marino di fronte all’evidenza”, non sembra essere così. Ciò che è successo dimostra ancora per l’ennesima volta che la giunta comunale, quando è messa con le spalle al muro, è costretta ad aprire gli occhi e a muoversi in direzione del cittadino. La città di Roma è troppo esposta politicamente in Italia e mediaticamente nel mondo, e quando le istituzioni, in questo caso il sindaco Marino, vengono “sputtanati” devono muoversi. Il film di Bertolucci è un esempio, e dev’essere d’ispirazione alla popolazione di Roma per sputtanare i problemi della città di fronte a tutto il mondo. Non è il nome del regista ad aver fatto ricadere l’attenzione sulla situazione, è il risalto mediatico, è il contenuto veritiero, è l’aver messo in un angolo il sindaco con i fatti in mano.

 sanpietrini (1)

Il famoso cortometraggio di Bertolucci sembra infatti aver colto nel segno. Ieri mattina Marino è andato a trovare il regista nella sua casa di via della Lungara, il sindaco è arrivato in bici e ha ammesso la situazione pessima dei sanpietrini anche dal punto di vista dei ciclisti. I due si sono salutati e Marino ha iniziato a fare il politico: “Sono molto contento che lei abbia sollevato il tema di quanto sia difficile, per un disabile, vivere questa città”. Ha continuato da politico infimo, mettendo in mezzo l’invalido consigliere Pancalli: “Il problema è che noi abbiamo dovuto cominciare da zero. E lo abbiamo fatto partendo da Palazzo Senatorio, visto che – come lei sa – in giunta c’è Luca Pancalli“. Bertolucci sorride per non parlare. Poi il discorso vira sul vero problema, i sanpietrini. Il sindaco dice che sono delicati, che saltano facilmente, Bertolucci risponde che è complicato conviverci se stai su una sedia a rotelle. Dopo qualche chiacchiera inutile si arriva al momento per cui l’incontro è stato organizzato, la promessa del sindaco. “Me ne occuperò, come ho fatto con la metro di Piazza di Spagna quest’estate”. Un altro problema che grazie allo “sputtanamento” dei filmati è stato risolto. Quella volta fu Claudio Palmulli, giovane videomaker paraplegico che con i suoi filmati denunciò le barriere architettoniche nella fermata metro di Piazza di Spagna. Marino lo incontrò, non a domicilio come Bertolucci, e adesso la stazione è accessibile ai portatori di handicap.

Dopo un po’ di umanità continua la propaganda. Marino inizia a illustrare al cineasta il nuovo restauro di via del Babuino, dove monterà “sanpietrini di nuova generazione (più aderenti)”, e scivoli sui marciapiedi progettati insieme a un’associazione che lotta contro le barriere architettoniche. Alla fine lo spot sulla pedonalizzazzione dei Fori, durante il quale il primo cittadino invita il regista allo spettacolo serale al Foro di Augusto dove “ci saranno spazi riservati ai disabili”. Per Marino il fatto che l’illuminazione dei fori sia di Storaro, amico intimo e direttore della fotografia di tutti i film di Bertolucci, è una salvata.

Non lo salva però la memoria dei romani, che (come Bertolucci) si ricordano benissimo che un anno fa il sindaco era già stato nella casa del regista e aveva promesso esattamente le stesse cose.

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