Una via per Stefano Cucchi, il ragazzo ucciso dopo essere stato pestato dalla polizia per un arresto per droga. Le strade di solito si intitolano a statisti, filosofi, paesi stranieri, stavolta sarà dedicata a un ragazzo ucciso dalle guardie, solo un ragazzo. E proprio per questo la targa della strada sarà “Via Stefano Cucchi, ragazzo”. Ancora non si sa dove.
La proposta era stata inoltrata da Gianluca Peciola, capogruppo di Sel, lo scorso 23 settembre, a 5 anni dalla morte del ragazzo (era il 22 ottobre 2009). L’assemblea capitolina ci ha messo poco ad approvare la mozione presentata dal deputato e sottoscritta da tutta la maggioranza di centrosinistra e dal Movimento Cinque Stelle. Il giorno scelto per la proposta era proprio quello dell’inizio del processo d’appello per la morta del ragazzo, avvenuta durante la custodia cautelare conseguente al fermo di polizia della settimana precedente.
Il testo è stato approvato a maggioranza con 23 favorevoli, 3 contrari e 2 astenuti. La mozione, in cui si racconta che Stefano Cucchi “morì in conseguenza delle violenze subite e a causa di gravi omissioni istituzionali“, ergendo la sua storia a “simbolo della necessità di riformare il sistema di procedura penale e penitenziale in senso garantista”, individua anche il testo della targa: via o piazza “Stefano Cucchi, ragazzo”, appunto.
“Stefano Cucchi è morto il 22 ottobre del 2009 per evidenti responsabilità istituzionali durante la custodia cautelare conseguente al fermo di polizia- ha detto il capogruppo Sel, Gianluca Peciola- a cinque anni dalla sua morte l’intitolazione di una piazza o di una via è un importante riconoscimento da parte dell’assemblea capitolina alle battaglie della famiglia per la verità e la giustizia. Quello che è accaduto a Stefano non deve succedere mai più. Nel nostro sistema carcerario devono trovare cittadinanza lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani. Questo atto serva da monito a quanti nelle nostre istituzioni continuano a perpetrare la violenza nei confronti delle persone che sono prese in custodia dallo Stato”.
Un piccolo simbolo, di sensibilizzazione e ricordo, potrà aiutare a rendere la tragedia meno dolorosa e aiutare a farne un simbolo, ma non c’è via, strada o piazza che potrà mai cancellare di quel maledetto giorno a Regina Coeli.