I drughi sono tornati, dal film alla realtà. Ma stavolta non c’è Alex, c’è molto di peggio. Il film di Stanley Kubrick. Arancia Meccanica, si è trasformato in verità alla Balduina. Cinque ragazzi in giro per strada, camminando fianco a fianco, con felpe scure e volto coperto dai cappucci. Una banda a caccia di passanti da picchiare e rapinare, per ora a Monte Mario e alla Balduina. Gli abitanti della zona sono terrorizzati dalla possibilità di incontrare i cinque drughi nel buio delle strade notturne, dopo che questa settimana hanno aggredito già due persone. Da giovedì E. A., 28 anni, è ricoverato al Gemelli in prognosi riservata dopo essere massacrato di botte e a bastonate dal gruppo di incappucciati. Ha il cranio fratturato in più punti, un versamento ematico e altre lesioni.
Per i medici non è in pericolo di vita, ma se l’è sicuramente vista brutta, e ha passato momenti di terrore. Al punto che la sua storia ha fatto il giro della Balduina, una storia accaduta alle 2.30 in largo Lucio Apuleio. Il ventenne, figlio di un orologiaio, portava a spasso il cane quando è stato affrontato dalla banda di teppisti. Non è chiaro se fossero tutti romani, fatto sta che lo hanno prima preso a pugni per costringerlo da consegnare il telefonino e poi a bastonate sulla testa, forse perché aveva abbozzato una reazione. Qualcuno avrebbe raccontato di aver visto la gang scendere dalle impalcature di un palazzo vicino, ma potrebbe trattarsi di episodi diversi.
La vittima, sanguinante e priva di conoscenza, è stata soccorsa da alcuni passanti, che hanno chiamato l’ambulanza e i carabinieri. Al Pronto soccorso del Gemelli c’era già C.B., 32 anni, anche lui aggredito in circostanze analoghe un paio d’ore prima in via Diano Marino, nella zona di Monte Mario proprio alle spalle dell’ospedale. Lui, meno grave dell’altro, stava con la fidanzata quando è stato colpito più volte dagli incappucciati fuggiti poi con il telefonino e le chiavi della macchina. In questo caso a indagare è la polizia. La compagna della vittima è stata ascoltata e per entrambe le aggressioni sono state visionate le immagini della videosorveglianza. Ma si teme che il branco possa aver colpito altre volte e che gli episodi non siano stati denunciati per paura.
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