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Roma

Crolla il consenso di Marino, 8 romani su 10 non lo vogliono piu’

E’ passato un anno e mezzo dalla vittoria di Marino contro Alemanno (finì 64 a 36 e 15 municipi a zero), e in questi due anni il sindaco ha saputo fare talmente male che il suo gradimento ha subìto un crollo verticale: solo il 20% dei romani si fida ancora di lui, l’80% poco o per nulla. Questo vuol dire che quattro su cinque preferirebbero qualcun altro al Campidoglio. Praticamente se oggi si tornasse alle urne, lo rivoterebbe solo il 23% degli elettori, il 75% scriverebbe un altro nome sulla scheda. Peggio fa la giunta, promossa solo dal 16% dei cittadini, mentre l’84 si dichiara insoddisfatto. È la foto di una sconfitta peggiore del 7-1 della Roma contro il Bayern.

Il sondaggio choc è realizzato dalla Swg proprio per conto dello stesso partito del sindaco, il Pd romano, neanche da Forza Italia o da Alemanno. Risale all’incirca a un mese fa su un campione di duemila intervistati, ed è stato commissionato dal principale azionista della maggioranza capitolina, interessato a misurare — anche in termini di consenso — l’efficacia dell’azione amministrativa. E di certo non ci si aspettava un risultato tanto disastroso. La debacle è riassumibile in un dato: alla domanda su “che cosa funziona bene a Roma”, il 54% ha risposto: “Niente“.

Ai cittadini i sondaggisti hanno chiesto di descrivere la città con tre aggettivi (senza indicazioni prestabilite), Roma è sporca (62%) caotica (49), degradata (35): il termine «bella» — che dovrebbe essere il più usato — compare solo al quinto posto. Un giudizio che si riflette, subito dopo, sulla “Roma che vorrei”: «Pulita» auspica il 60% dei sondati, «vivibile, accogliente, curata» il 31%, «efficiente» il 29. Tant’è che quando si chiede di individuare, in ciascun municipio, le emergenze da risolvere, il 61% indica «il decoro urbano», il 59 «la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti», il 53 «i problemi legati al trasporto pubblico». Servizio, quest’ultimo, che per quattro romani su cinque è quello che funziona peggio (79%), seguito ex aequo dalla gestione del traffico (70) e dei rifiuti (69), più distanziate la sicurezza (52) e la polizia municipale (45), che registrano comunque un gradimento piuttosto basso. È tuttavia il confronto con il predecessore a far suonare il campanello d’allarme. Alla domanda: “Secondo lei come vanno le cose rispetto a quando c’era come sindaco Alemanno?”, solo il 23% risponde che è meglio con Marino («molto» per il 4%; «un po’» per il 19); il 35% risponde che non è cambiato nulla; per il 40% va addirittura peggio («un po’» per il 15%, «molto peggio» per il 25).

A sogghignare di fronte al sondaggio è il Movimento 5 Stelle che, oltre a guadagnare 13 punti rispetto alle comunali 2013, per i romani potrebbe «governare meglio» di Marino (23%), come farebbe pure «un’altra giunta di centrosinistra» (22%), mentre «un’altra giunta di centrodestra» e «l’attuale giunta di centrosinistra» registrano un credito più basso, il 14 e il 13%, rispetto alla capacità di amministrare la città. Mentre il centrosinistra è ancora saldamente in testa come preferenze, con 9 punti in più rispetto alle elezioni di un anno e mezzo fa, a riprova del fatto che Marino è sempre stato vissuto come qualcosa d’altro e di diverso rispetto al “suo” partito. E così, se si rivotasse oggi, i dem sarebbero primi con il 35% (erano al 26,3), Sel al 6, Rifondazione all’1,5, Idv allo 0,5 (totale 43%, nel 2013 era il 43,6 anche grazie all’exploit della lista civica). Secondi arriverebbero i grillini con il 25% (era il 12,8 nel 2013). Il centrodestra, invece, non supererebbe il 27,5, con Fi al 12,5, FdI al 6,5, Ncd al 3,5, Destra e Lega entrambe al 2,5.

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