Di Cesare Benedetti – Prima erano i “mi piace”, adesso non si sa perche’ sono diventati i “like”. Se ci fosse stato Freud ci avrebbe scritto un trattato. Ormai la reputazione va a seconda dei like, chi più like ha è più fico, fra qualche anno probabilmente andranno anche sul curriculum: “Numero di like giornalieri ai post pubblicati”. Ci sono momenti in cui hai proprio bisogno di un like, anzi di tanti like, a tutti i costi. E cosi le persone diventano acchiappalike professionisti, e fanno di tutto per ottenerli, andando spesso oltre ogni limite.
10. Cani
Labrador, Carlini, Bulldog Francesi, Amstaff, bastardini. Ce n’è per tutte le razze. Se prima si usavano i cani per rimorchiare al parco, adesso si usano per accalappiare like su Facebook. Ormai le nostre bacheche sono invase da foto di cani che manco sulla pagina del canile della Muratella.
9. Bambini
I bambini sono dei veri e propri spacca-bacheche. Teneri, piccoli e così inclini a far sciogliere le donne. I nipotini per l’esattezza. Appena sai che uno dei tuoi fratelli grandi aspetta un bambino pensi già a quanti like potrai accumulare. Il nipotino è la cavia migliore per ottenere quei 60/70 like che cambiano la settimana. Amore di zio!
8. Presso Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci
Quanto è bello partire, ma soprattutto quanto è bello ostentare agli altri il fatto che stiamo partendo, meglio se è fuori stagione, così gli altri sono ancora più invidiosi. Però per pubblicarlo dobbiamo partire da Fiumicino, con un volo di linea. Avete mai visto Presso Aeroporto di Ciampino?
7. La foto con la mamma
Le povere mamme le vedi lì accanto ai figli, stanno uscendo per andare a fare la spesa ma sono bloccate, obbligate a posare. Fanno finta di essere ignare di tutto ma sono perfettamente consapevoli. Le foto con la mamma hanno didascalie del tipo: “Di mamma ce n’è una sola”, oppure, nel caso dei maschi, “La donna della mia vita”. E via like.
6. Monumenti instagrammati
#quantoseibellaroma #romamia #lamiacittà #imperoromano #romacapoccia #cittàeterna #lamiaroma #ILLIKENONTELOMETTOSFIGATO
5. Aforismi di Oscar Wilde
Non sanno chi sia, nè che abbia fatto nella vita o in che epoca sia vissuto, ma le sua frasi newage-malinconiche sono perfette per svoltare qualche like. In un mondo fatto di slogan e di tweet, se Oscar Wilde avesse avuto Facebook probabilmente avrebbe avuto più follower di Rihanna. “L’unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi”, oppure “L’esperienza l’insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione”. Questo è morto nel 1900 e ancora c’è gente che ci campa!
4. Il selfie col nonno
“Nonno vieni che ci facciamo una foto!”. Li vedi lì, con quel sorriso mezzo finto mezzo misericordioso, a prostrarsi alle voglie del nipote o della nipote. Guardano in camera che sembrano dei pezzi di legno, mentre la nipote troiegga dietro con le labbra a culo di gallina. Loro per fortuna non la vedono, e non vedranno neanche la foto. Mentre le nipoti si affrettano a pubblicare e a scrivere cose banalissime del tipo: “Viva i nonni”, oppure “Selfie con nonno Ugo”.
3. La laurea dell’amico
Si è laureato lui, ha preso 110 e lode, è il suo giorno, la sua vita cambia, i brindisi sono per lui, il bacio accademico pure. Ma si da il caso che tu sia il primo ad avere proposto di fare la foto, dal tuo telefono, dal tuo profilo, e quindi tutti i like sono legalmente tuoi!
2. Foto da piccoli
Sei a casa, su Facebook, a un certo punto ti sale la scimmia, devi trovare una tuo foto da piccolo, la più bella in assoluto. Chiedi a tua madre, non sa dov’è, la maledici. A quel punto entri in azione, e ti catapulti a prendere la scala, per andare all’ultimo scaffale a cercare i vecchi album. Trovata la foto ci metti un quarto d’ora per fotografarla con l’Iphone senza che vengano i riflessi, e finalmente la pubblichi. Verrai ripagato dai “Che amore!” o “Che cucciolo!” di qualche amica a cui farai pena pensando che da piccolo eri carino e adesso sei un cesso.
1. Puntare sulla quantita’
Quello c’ha 800 amici, quell’altro 1100, quell’altro solo 300 mortacci sua, ma vabbè dai, a 30 like c’arrivo lo stesso. A quel punto si chiamano tutti a raccolta: “Ragazzi, foto! Foto!”. Per una foto con 20 persone, taggando tutti e 20, e sperando che almeno 2 amici per ognuno mettano like, così si svolta la giornata.