Di Antonio Olalde – Fino ad ora li avevamo sentiti solo nei film di Cronenberg o nei libri di Salgari, adesso, nel periodo di crisi che attanaglia la città di Roma, sono irrotti nella realtà all’improvviso. I sicari esistono, e di loro si sanno: nazionalità, modalità d’azione, prezzo.
La (terribile) realtà è venuta a galla nell’operazione Bad Girl, un’indagine complessa portata alla luce dagli uomini del commissariato Prenestino, che grazie a intercettazioni e testimonianze incrociate sono giunti alla soluzione di un giallo irrisolto, scoprendo il giro di sicari romani dietro al tentato omicidio di un uomo al Quarticciolo: Roberto Conti. Lo scorso 14 aprile, in via Ostuni, il 48enne fu ferito con numerose coltellate dopo essere stato fatto scendere in strada con il pretesto di dover ritirare un pacco. Una volta sceso, era stato aggredito alle spalle da un uomo, che lo aveva accoltellato in più parti del corpo. Dopo una breve colluttazione, malgrado fosse gravemente ferita, la vittima era riuscita a salvarsi divincolandosi e rifugiandosi all’interno del portone, mentre l’aggressore aveva fatto perdere le proprie tracce.
Dopo pochi giorni fu arrestato un 21enne nato in Thailandia, ma italiano, residente a Tor Bella Monaca. Il sicario fu beccato perchè perse il passaporto sul luogo dell’aggressione e fu trovato con gli abiti sporchi di sangue, oltre che riconosciuto dalla vittima, che nel frattempo era ricoverata in codice rosso al Policlinico Umberto I.
Il giallo è iniziato quando i carabinieri hanno ascoltato l’uomo fermato. Il thailandese ha riferito che due settimane prima, in una sala scommesse di via Torrenova, era stato avvicinato da una persona, presentatasi come “Brunello”, romano di 26anni, che gli aveva proposto di dare una “lezione” ad una persona dietro il corrispettivo di 3.500 euro. Dopo aver accettato l’incarico, qualche giorno dopo aveva incontrato il Brunello in compagnia di una donna, romana di 36 anni, ex moglie del ferito e madre di due figli nati dal matrimonio con lui, la quale è poi risultata la “mandante” dell’accoltellamento. A spingerla all’azione un odio profondo nei confronti dell’ex marito per motivi legati prevalentemente all’affidamento e al mantenimento dei figli minori.
Oltre a “Brunello”, al thailandese e alla moglie della vittima, è stato arrestato un casertano di 38 anni residente da anni a Roma, con precedenti penali, che ha svolto un ruolo primario di compartecipazione nell’organizzazione dell’evento delittuoso e nel reperimento dell’esecutore materiale in quanto è poi risultato aver accompagnato sul posto dell’agguato l’aggressore e aver riscosso la somma di denaro dalla donna.
Per sviare i sospetti dalla donna, gli stessi avevano aderito alla sua richiesta di rubarle l’auto da sotto casa per farla ritrovare completamente bruciata in una campagna nei pressi di Cerveteri, nella convinzione che gli investigatori non avrebbero creduto alle eventuali accuse mosse contro di lei dall’ex marito.