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Roma

Il fenomeno del Cts, chiamato anche Ctmilf

Di Carmela Motta – C’è un posto, al bivio tra via Cassia e via Cortina d’Ampezzo, che rappresenta più di ogni altro l’ideale di Roma Nord: il Cts. Il Cts non è un locale, o un centro benessere, e neanche un bar per aperitivi, il Cts è un supermercato, anzi è Il supermercato. Si, perché il Cts è un’essenza, un’idea, un immagine che racchiude tutti gli stereotipi della società sulla zona di Ponte Milvio, dei lucchetti, di Moccia, dei suv, della movida selvaggia, e in ultimo di Carminati. Andare al Cts, che sta per Caffè Trombetta Supermercati, e che fa parte del gruppo Gros (Gruppo Romano Supermercati) vuol dire tuffarsi in uno stereotipo, in un emblema, l’emblema di Roma Nord.

Se si va al Cts un giorno qualsiasi della settimana, tra le 7 e le 10, si può trovare di tutto. Già girando la curva che porta al parcheggio si capisce l’andazzo, un gran viavai di macchinoni che escono in “stile Roma Nord” (aggressivi) dalla strada privata. Parcheggiata la macchina con molta fatica, visto che essendo di tendenza è sempre pieno di gente, ci si avvia verso l’entrata. La prima figura che si incontra è un uomo nero enorme elegantemente vestito come se fosse il bodyguard di una discoteca di Manhattan. E invece è una semplice guardia giurata, ma con la raffinatezza e la forma che merita Il supermercato di Roma Nord. Superata la guardia, che ti saluta con un sorriso a 32 denti, arriva il terzo stereotipo rispettato, i cani. Visto che dentro al supermercato, stranamente, non possono entrare i cani, i padroncini li lasciano tutti legati all’entrata. Bassotti nani colore chocolate, Cavalier King che profumano, Bulldog francesi che ti guardano in cagnesco, i meticci non sono accettati.

E dopo questo prologo già di per se incoraggiante per i nostri stereotipi eccoci dentro al fantastico mondo del Cts. Il primo reparto è l’ortofrutta, dove la frutta è tutta buonissima e pulitissima e soprattutto non si deve pesare, si proprio così, perché al Cts i clienti la frutta non la pesano. Non gli importa quanto costerà, mettono dentro quello che serve a occhio e pagano alla cassa (mossa dei proprietari per evitare i furbetti che a Roma Nord si sprecano). Dopo l’ortofrutta ci accorgiamo che c’è un mondo: mamme superacchittate che con un occhio guardano gli scaffali e con l’altro chi le guarda (da qui il nome Ctmilf). Quarantenni in carriera con le scarpe lucide, i pantaloni stretti e l’auricolare all’orecchio, rigorosamente bianco Apple. Studentesse universitarie alle prese con le prime spese a casa da sole, che frequentano solo il reparto bio. Al banco affettati cougar con la borsa Luis Vuitton e gli stivaletti di Fendi. O anche super atlete che escono dalla Virgin di via Cortina d’Ampezzo con le tute attillate fluo della Nike che comprano frutta e yogurt, le stesse che vedi correre in discesa la mattina che manco a Beverly Hills. Ma puoi incontrare anche la coppia di vecchietti aristocratici: “Giovanna, ti ricordi dei Dusselberg?”. “No, Sergio, sono morti nell’83!”. Arrivano su qualche vecchio Mercedes, tutti acchittati, lei impellicciata e lui con la scoppoletta.

Durante il fine settimana invece, quando becchi i pischelli che in orario di chiusura si accalcano al reparto alcolici, sai che in zona c’è qualche festino in programma. Stanno tutti lì per portare amari, vini, sambuche, si conoscono, si danno consigli, e così il Cts funge anche da vero e proprio pre-serata.

E la cosa bella del Cts è proprio questa, è che si salutano tutti, si conoscono tutti, sembra la Cooperativa di Cortina. Chiacchierano mentre comprano, comprano mentre chiacchierano, poi si salutano e dopo poco incontrano qualcun’altro e ricominciano. Il Cts è intimo, caldo, accogliente, famigliare. Dopo aver notato con piacere che i prezzi non sono da Roma Nord e dalle 8 alle 10 c’è anche il 10% di sconto: “Da poco però, prima chiudeva alle 8” ci dicono, ce ne andiamo alla cassa, quella veloce, da massimo 6 pezzi. Il nostro tuffo nel cuore degli acquisti della splendida, candida e affascinante Roma Nord è finito, è ora di tornare alla vita reale.

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