Di Ettore Colombo – “Giada, indovina che t’ha regalato papà!”, “Il borsone che m’avevi promesso?”, “De coccodrillo, cinque milioni e otto!”. La scena dei regali di Vacanze di Natale 2000 è la regina incontrastata dello stereotipo del momento più bello del natale di Roma Nord: lo scarto dei regali. Le lire non ci sono più, le borse di coccodrillo non vanno più di moda, ma le scene sono assolutamente uguali a quelle vanziniane di quindici anni fa.
A Roma Nord il regalo non è una parte del Natale, il regalo è tutto il Natale. A Roma Nord devi fare il regalo a chiunque, ti tocca. “Non posso non farle il regalo a Flami, l’anno scorso lei me l’ha fatto”. Devi comprare il regalo a tutti, alla filippina e a suo marito. Al cane degli amici, e all’amica della figlia. A Roma Nord si fanno i regali tra genitori di fidanzati, anche se non si sono mai visti. “Ringrazia papà quel vino era buonissimo”.
Ci si regala di tutto, qualsiasi negozio è preso d’assalto. Dal pet shop al gioielliere, da “Tech it easy” al classico “Kilt”. Su via di Vigna Stelluti e via Bevagna ci sono solo Suv e Smart in seconda fila. Già dall’8 dicembre, perchè l’ansia del regalo inizia quel giorno.I whatsapp di Roma Nord da un mese ormai sono pieni di consigli, suggerimenti, disperazione e ansia per la decisione del regalo. E alla fine della tradizionale rumba si fanno sempre gli stessi, immancabili, identici regali.
I più in crisi sono sicuramente i fidanzati, che spesso si svegliano tardi e devono trovare qualcosa di non banale da regalarle. Si ritrovano il 23 a girare per il centro col bancomat di mamma, budget di 300 euro ma poca fantasia. Cercheranno di essere speciali, andranno nei negozi più appizzati di Roma in cerca di qualcosa che non esiste. Alla fine, dopo ore nel traffico di lungotevere, una multa per divieto di sosta e la batteria scarica dell’Iphone, torneranno “in zona” e strisceranno la carta in qualche negozio “che vai sul sicuro” tipo Lemlò o Bevagna 102 dove acquisteranno un banalissimo maglione di cachemire o il classico borsone firmato (non di coccodrillo) che a lei piacerà tantissimo.
La fidanzata ha meno ansietta, sa che il ragazzo si farà andare bene qualsiasi cosa, ma non vuole sfigurare con le amiche. Andrà anche lei sul sicuro, con meno sbatti dell’uomo entrerà nel negozio di una grande marca, tipo Mont-Blanc, e uscirà col classico portafoglio nero senza portamonete. I più originali si regaleranno un biglietto aereo o l’abbonamento a Spotify. Gli sfigati andranno sul regalo triste per eccellenza: lo smartbox.
I genitori di Roma Nord, seppur ricchi, a Natale diventano poveri. I figli chiedono di tutto, e loro non possono far altro che assecondarli. Dalle reflex per le figlie aspiranti fotografe, ai cappotti per i figli bulli che costano quanto un motorino. E poi, Iphone 6 e Ipad come se piovesse, che se non glieli regalano i figli glielo rinfacciano per un anno intero. Ma anche cani di razza, o Mac Book Pro che valgono quanto la tredicesima intera. Riceveranno in cambio qualche libro che non leggeranno mai, una sciarpa di lana, o al massimo uno smartbox condiviso che i figli gli regaleranno solo per avere casa libera.
Per i regali più frugali, più cheap, e meno intimi, tra amici e amiche per esempio, si scelgono i soliti negozi dove “qualcosa si trova”. Le ciabatte di Zucca Stregata, o l’invenzione da Tech it Easy. Ma anche la classica sciarpetta o una cravatta. Il dvd della prima stagione di Breaking Bad, il libro di Benedetta Parodi o il cd di Alle Farben. Tra amichette anche un bel peluche di Trudi, un buono da Subdued o da Brandy.
Scartati i regali saranno tutti contenti comunque, che tanto quello che non hanno ricevuto se lo comprano coi 500 euro dei nonni. Che poi alla fine sono sempre il regalo più apprezzato. Buon Natale Roma Nord!
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