“I sampietrini di Roma non sono in vendita”, dichiarò Ignazio Marino, sindaco di Roma, eppure, in viale Eritrea presso lo store Arion, è possibile trovare sampietrini in vetrina, per un costo di 40 euro cadauno; alcuni montati a lampade da tavolo (per la modica cifra di 300 euro),alcuni a mo’ di carillon e altri a forma di salvadanai.
“Sono in vetrina da due anni e ne abbiamo venduti tantissimi” dice una dipendente della libreria che precisa “è tutto autorizzato, un gruppo di ragazzi due anni fa ha avuto questa idea e ha legalmente acquistato questi sampietrini, per farne oggetti di design”.
Italia Nostra Roma (associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali) ha denunciato questi fatti dopo la decisione di togliere i sampietrini dalle vie ad alto scorrimento dal centro storico della Capitale per ricollocarli nelle aree pedonali delle perfierie e dopo che Marino aveva escluso in maniera categorica la vendita degli storici “serci”. Allora perchè su un sito Internet sono già in vendita con il logo di Roma Capitale? si domanda l’Italia Nostra.
La risposta agli attacchi non ha tardato ad arrivare da parte del Campidoglio. I sampietrini già in vendita, esposti in vetrina in alcuni punti vendita come la libreria Arion del quartiere Africano, “non provengono dalla pavimentazione stradale cittadina, bensì sono acquistati dall’azienda produttrice Aeterna Design presso rivenditori privati. Il marchio Roma Capitale utilizzato per gli oggetti rientra invece nell’autorizzazione alla cosiddetta ‘brandizzazione’ regolata da un bando di evidenza pubblica del 2012. Mescolare la proposta dell’amministrazione di Roma Capitale di un diverso uso dei sampietrini rimossi dalle strade di grande percorrenze con questi gadget è del tutto fuorviante”,
Anche il vicesindaco Luigi Nieri che detiene per sé la delega alle periferie ha ribadito: “I sampietrini che saranno rimossi dalle strade del centro destinate alla viabilità daranno vita a 14 piazze, una per Municipio (escluso il primo) completamente pedonalizzate. I luoghi saranno scelti attraverso percorsi partecipativi in cui saranno coinvolti i Municipi, le associazioni, i Comitati di Quartiere e i cittadini. Nelle piazze metteremo anche dei cartelli con le indicazioni della provenienza dei sampietrini ricollocati, per dare un chiaro segnale, anche simbolico, del centro che arriva in periferia e della periferia che arriva in centro. Perché Roma è tutta Roma”.