Di Francesco Berni – Ogni anno c’è il solito campione che farà la battuta : “Lavori come sempre il 6 gennaio?”, oppure “Quanto carbone hai portato quest’anno?”. Il simpaticone, e con lui la maggior parte della gente, non sa assolutamente niente nè della befana nè del carbone.
Il 6 gennaio una vecchia su una scopa porta dolci ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. Che storia è? Perchè il giorno in cui nella bibbia arrivano i re magi a portare oro, incenso e mirra a Gesù bambino?
La celebre vecchia bacucca che vola sui tetti dodici notti dopo natale risale addirittura agli antichi romani, che a inizio gennaio festeggiavano l’avvento del nuovo anno, e si credeva che delle figure femminili volassero sui campi per propiziare il raccolto. Era un rito pagano e quando la Chiesa, nel ‘300, lo condannò, si iniziò a credere che a volare fosse una strega, brutta e con la scopa. L’aspetto da vecchia rappresenta anche l’anno vecchio che se ne va, infatti in certe regioni italiane si bruciano dei fantocci a forma di vecchia.
La storia più suggestiva è quella cattolica: i Re Magi mentre cercano la grotta, si fermarono a chiedere informazioni a una vecchia, lei si rifiuta di accompagnarli alla grotta. Poi si pente, e prepara un cesto di dolci da portargli. Non trovando la grotta decide di lasciare un dolce a ogni bambino che incontra. I bambini le lasciano delle calze di ricambio dopo la lunga camminata e lei, se non ne avesse bisogno, le riempie di dolci.
E perche’ il carbone? Prima era simbolo dei falò e dei fantocci bruciati, poi la Chiesa decise di usarlo come incentivo alla morale cattolica, e il carbone divenne quello che conosciamo oggi, la punizione per i bambini che si comportano male.
Sono state apportate delle modifiche, ma alla fine anche la befana l’hanno inventata i romani. E ancora oggi la befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col vestito alla romana, viva, viva La Befana!