Di Tommaso Lipari – Papa Francesco arriva tardi, le sue docce offerte ai senzatetto di piazza San Pietro hanno fatto il giro del mondo, ma c’è un posto a Roma, dove le docce le fanno da dieci anni, e in più danno anche vestiti, cibo e assistenza medica.
E’ la parrocchia di San Gaetano di Thiene a via Flaminia Nuova, dietro allo storico “Bar Tom”, ad aver anticipato il Papa. Qui ogni due sabati quasi 150 senzatetto sono accolti da volontari, parrocchiani e della comunità di Sant’Egidio, che forniscono un kit ai “barboni”: maglietta, mutande, calzini e rasoio nuovi. Per tutti. Prima di farli entrare nelle docce, offerte dalla palestra “Flaminia Sette”.
I senzatetto arrivano la mattina, si mettono in fila e uno ad uno, senza aspettare troppo, vanno prima nella sala dei vestiti, dove padre Umberto, il parroco, raccoglie i vestiti donati dai parrocchiani. Dopo aver scelto il vestito nuovo passano a prendere il loro “kit”, prima di entrare in doccia. Una volta usciti e asciugati sono ospitati nella “sala buffet”, dove si rifocillano. Se hanno qualche problema fisico c’è anche un ambulatorio, con un bravo medico volontario e una vasta farmacia per aiutare chi ha bisogno di cure mediche.
Entrando nel corridoio sembra di stare in un film, uno di quelli che raccontano scene caotiche ma perfettamente armoniche, tipo la partenza di “Mamma ho perso l’aereo”. Senzatetto che aspettano scherzando tra di loro e facendo battute ai volontari, mentre una ragazza li chiama per farli entrare. Una volta chiamati gli “homeless” vanno incontro ai sorrisi sinceri di ogni età che sono pronti ad accoglierli.
Romeni, moldavi, russi, ucraini. Ma anche sudamericani, indiani, africani. E non mancano gli italiani, fatto strano e struggente ma reale. “C’è qualcuno che ha perso tutto perchè l’azienda è fallita. Come un signore che dorme in macchina e ogni sabato arriva quando se ne sono andati tutti perchè si vergogna” ci racconta uno dei volontari. Un “Emergency” in patria in piena regola, una delle uniche parrocchie a Roma che offre questo servizio.
Nonostante qualcuno del quartiere abbia storto il naso a trovarsi tutti quei senzatetto che vagano un sabato mattina si e uno no, sospettando che controllino le case per andare a rubare, l’iniziativa ha qualcosa di speciale, tanto da essere stata copiata nientepopodimenoche da Papa Francesco. E la cosa più bella del sabato del San Gaetano è l’atmosfera, sembra una scuola, i senzatetto sono bambini e i volontari sono dolci maestre.
E’ una festa, tra chi è meno fortunato e chi si impegna per ringraziare di non esserlo. Niente musi lunghi, niente facce strane, nessun momento di tensione. “Mai nessuno ha provato a rubare qualcosa, o ad alzare la voce. Qua siamo tutti amici” sottolinea un altro volontario. Ma le parole più belle sono di un senzatetto italiano, che in una frase racchiude tutto quello che rappresenta quest’iniziativa per loro. “Quando mi chiedono se ho una casa, io rispondo: Si, il San Gaetano e’ la mia casa”.