Di Giuseppe Artari – Se scrivi Starbucks Roma su Google esce lo Starbucks di Rome, una cittadina degli Stati Uniti vicino ad Atlanta, in Georgia. Ben presto però, scrivendo le stesse parole, potrebbe uscire lo Starbucks di Roma, Italia. Ebbene si, stavolta dovrebbe essere la volta buona. Dopo le bufale e smentite degli ultimi anni, adesso il momento tanto atteso sembra arrivato. Tra blog, forum e pagine Facebook gli appassionati non hanno dubbi, entro il 2015 aprirà il primo Starbucks romano.
Dovrebbe sorgere in centro, vicino via del Corso, ed essere di medie dimensioni, ovviamente standard per il colosso del caffè. L’annuncio ufficiale non è ancora stato dato dall’azienda, ma una nota testata on-line ha pubblicato la mail del customer service (il servizio clienti) che direttamente dagli Usa confermava che “What I have found out is that Starbucks is set to open a store this year in Italy”. Tradotto: che Starbucks sta pianificando di aprire un negozio in Italia quest’anno. Molti pensavano a Milano, e invece le voci sempre più insistenti danno la città eterna come prescelta dal brand americano.
La scelta risiederebbe proprio nella grande mole di turisti americani e anglosassoni, o comunque bevitori dello “Starbucks Coffee”, che c’è a Roma. A discapito di Milano, dove i turisti non ci sono e gli abitanti sono troppo affezionati al classico caffè italiano, più buono e più economico.
Negli ultimi anni le notizie sull’apertura di Starbucks in Italia si sono susseguite, ogni 6 mesi c’era qualcuno che lanciava la bufala senza alcuna base ufficiale. Questa sembra essere la volta buona, addirittura pochi mesi fa Howard Schultz, presidente ed amministratore delegato della società, durante una conferenza stampa tenuta a New York, ha detto di essere “pronto a colonizzare l’Italia come ho già fatto col resto del mondo”, dove ce ne sono già 20mila.
Qualcuno pensa ancora che Starbucks in Italia non avrebbe successo, ma si sbaglia di grosso. Infatti le sue imitazioni hanno un successo incredibile nel Bel Paese: per esempio a Milano c’è l’Arnold Coffee, simile in tutto e per tutto e con ben due sedi nel capoluogo lombardo. A Napoli due: il Cup Cap’s Coffee, vicino piazza del Plebiscito, dove fanno il Cappuccino San Gennaro con sciroppo ai frutti di bosco nel caffè, a ricordare il sangue del santo, e la palese imitazione Starbest Coffee che, trovandosi in piena zona universitaria, ha riscosso un grande successo tra gli studenti. A Torino invece c’è il Busters Coffee, una sorta di Starbucks italianizzato. Per ora a Roma abbiamo il Bakery House come imitazione, ma potrebbe non durare a lungo.
Qualche anno fa nacque addirittura una pagina Facebook per chiedere l’apertura di Starbucks, adesso i romani possono esultare, perché nonostante il programma preveda l’apertura anche a Milano, Venezia, Rimini, Torino, Cagliari, Trento, Palermo ed Aosta (Napoli ovviamente no), Roma sarà la prima. I navigatori del web ancora sono diffidenti, troppe bufale, troppe voci, troppe false illusioni, speriamo che stavolta il sogno si avveri. Il sogno di potersi bere un Frappuccino davanti a Fontana di Trevi, un Caffellatte al Pantheon, o magari mangiarsi un muffin a via del Corso col wifi gratuito, già ci immaginiamo le ragazzette in fila pronte a instagrammare la loro colazione.
1 Comment