Di Vincenzo Ferdinandi – A Roma ci sono ragazze di tutti i tipi: dalle suore alle “cagne”, dalle sposate alle tossiche, c’è una categoria che però conta molti più esemplari: la categoria delle profumiere. Le profumiere sono quelle che praticano la fine arte dell’eau de toilette, e cioè fargliela credere agli uomini per cercare attenzioni salvo poi non dargliela manco per scherzo.
Si, perchè le profumiere ce l’hanno d’oro, se la tengono stretta, credono che nessuno sia alla loro altezza. E quello è troppo basso, e quell’altro c’ha la fiatella, quell’altro non ha un lavoro dignitoso. Loro aspettano il principe azzurro, ma il principe azzurro è sempre in ritardo, quindi nel frattempo si vendicano sui comuni mortali.
Devono avere sempre qualcuno che sbava per loro per sentirsi soddisfatte. E sanno benissimo che l’uomo, cretino, più non gliela dai e più emette saliva, e mettono in pratica la tattica a perfezione. Sono quelle che hanno un’innumerevole serie di uomini che gli vanno dietro, e loro danno un po’ a tutti, ma niente a nessuno. Tutti impazziti proprio per il loro atteggiamento, perchè riempiono di profumo tutti, ma non toccano nessuno.
La profumiera è in assoluto la peggiore razza che si possa incontrare, perchè è quella che ti fa perdere la testa in ogni caso. Ci puoi stare appresso mesi e mesi, cercando l’occasione giusta, la serata in cui è brilla, il momento opportuno. Poi quel momento arriva, te ci provi e lei ti ferma subito: “Ma no, siamo solo amici”. Un po’ come la signorina Silvani con Fantozzi.
Anche se ha una schiera di uomini dietro di se, la profumiera ne avrà sempre uno più sottone di altri, che di solito le amiche chiamano zerbino. Costui ha il compito di scarrozzare la profumiera per la città, accompagnarla dove vuole, portarla fuori la sera, farla sentire bella e piaciuta, ma soprattutto di illudersi che prima o poi la profumiera gliela dia, così da ripagare in natura le enormi spese che da anni affronta ogni giorno.
Lo zerbino, povero zerbino, generalmente un femminista per stupidita’ o ingenuita’, è la sua vittima prediletta, quello ci crede davvero e invece lei “ormai lo vede solo come un amico! Anzi, di più, un fratello!”. Lui non lo sa che quando arriverà il principe azzurro lei lo metterà da parte come se non lo avesse mai conosciuto, come una stronza, come una profumiera.
In realtà vuole solo giocare, sentirsi fica, vedere la categoria maschile sbavare per lei e nel frattempo farsi offrire cene, regalini, fiori, tavoli in discoteca, dove magari provarci con altri davanti allo zerbino e istigarlo al suicidio. E ci sono anche le profumiere bastarde dentro, quelle che si fanno tutti gli amici dello zerbino a sua insaputa, un sottone talmente stupido che pensa che si tengano immacolate per lui.
E’ la specie piu’ malvagia tra tutte le donne, è la paladina femminile contro la categoria degli uomini stronzi, ma non si vendica direttamente, perchè un uomo stronzo ci mette 5 minuti a capire quando una donna è una profumiera. Si vendica contro la vittima sacrificale, spesso gli uomini più buoni che ci sono in circolazione. La specializzazione della profumiera è farla odorare agli uomini, e lo fa con la sua caratteristica principale: la schizofrenia. Un giorno vuole stare tutto il giorno con lo zerbino, il giorno dopo no perchè “s’accolla”.
La profumiera sa che può “whatsapparvi” quando vuole mentre si rompe le palle e una risposta l’avrà sempre. Quando sarà nervosa si sfogherà e voi l’asseconderete. Quando si sente brutta voi sarete sempre lì, a consolarla. Potrà chiedervi di portarla “un attimo in centro” e voi ce la porterete, anche a costo di aspettarla in macchina mentre lei si fa i cazzi suoi. E poi a fine serata, quando sperate che dopo la gentilezza lei ve la dia, niente, all’asciutto come al solito. Una regola fissa con le profumiere è che non sarà mai l’uomo a rompersi il cazzo di stargli dietro, saranno sempre loro a sparire.
Grazie per l’ “ispirazione” a Lavinia Ro del blog Rubber Duck.