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Gli iperattivi su Facebook non hanno autostima

Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus. Ovvero, il paradiso di vanesi e narcisisti. Che inondano proprie (e altrui) bacheche virtuali con roboanti dichiarazioni su promozioni sul lavoro, vacanze al mare, auto nuove e partner innamoratissimi. Ma la scienza, oggi, ha qualcosa da dire agli iperattivi da social network: chi non riesce a fare a meno di aggiornare compulsivamente il proprio profilo virtuale ha un livello di autostima inferiore alla media. E il suo comportamento ultra-espansivo non è che un modo per mascherarlo. A sostenerlo sono gli psicologi dell’inglese Brunel University, in un lavoro pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differences.

Gli scienziati, in particolare, hanno analizzato il comportamento di 555 utenti di Facebook, che hanno compilato un questionario online per valutare i cosiddetti “big five”, cinque tratti della personalità – estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale – comunemente usati per codificare carattere e comportamento umani. “Naturalmente, non è sorprendente che quello che si pubblica su Facebook  rifletta la personalità degli utenti”, spiega Tara Marshall, una degli autori del lavoro. “È importante però comprendere perché scelgano di esprimersi in merito a un particolare argomento e quali siano i feedback in termini di ‘mi piace’ e commenti. Le persone che ricevono più ‘mi piace’ e commenti vivono i benefici dell’inclusione sociale, mentre quelli che ne ricevono pochi o nessuno si sentono ostracizzati”.

I ricercatori, dunque, hanno eseguito un’analisi semantica sugli aggiornamenti di stato di Facebook, mettendoli in correlazione con gli specifici tratti di personalità che sono emersi dalla valutazione dei questionari. Scoprendo che chi tende a pubblicare aggiornamenti di stato relativi alla propria situazione sentimentale ha un livello di autostima inferiore alla media. I narcisisti, invece, pubblicano frequentemente dichiarazioni relative alla propria dieta, all’esercizio fisico o all’aspetto corporeo, fenomeno legato, secondo gli scienziati, a un maggiore bisogno di attenzione e conferme da parte dei propri contatti sul social network. Le persone più coscienziose, infine, si sono mostrate più propense a pubblicare aggiornamenti di stato relativi ai propri figli.

“Presi nel complesso”, scrivono gli autori, “i nostri risultati ci aiutano a capire perché alcuni utenti di Facebook scrivono aggiornamenti di stato sulla festa cui hanno partecipato nel weekend, altri parlano del libro che hanno appena finito di leggere e altri ancora raccontano di promozioni al lavoro”. L’équipe di ricerca, ora, vuole ampliare l’analisi, esaminando la probabilità che contenuti relativi a un particolare argomento ricevano ‘mi piace’ o commenti e quali siano gli argomenti che rendono più probabile la revoca dell’amicizia. Virtuale, s’intende.

Via Repubblica.it

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