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I 10 cellulari di quando eravamo pischelli

Di Montenegros e Francisco Tàrrega – Ora al limite ci dividiamo tra iPhone e Samsung, ma un tempo il cellulare era un pezzo di personalità. Ormai non si chiamano neanche cellulari, e non ci sono più i giochi sopra, ci sono le “app”. Un tempo la batteria durava 10 giorni, adesso neanche 10 ore. Era un’altra epoca, sono passati 15 anni ma ne sembrano passati 50.

10. Ericsson T28

t28

Non eri un pariolino senza un T28. Lo aprivi con un gesto alla De Sica. Il soffio del vento che provocava lo sportellino ti faceva muovere il collo a due bottoni di 7camicie. Nel Levis 501 engineered, o ancora meglio nei Remake slim, era perfetto! Rigorosamente sopra lo Sky o lo Zx Dio parlandoci tra piazza Euclide e Piazza delle Muse. Lo avevi dopo aver comprato Crazy Duck, Jeunesse Doree o la prevendita del Gilda Young. La pischella se ti vedeva con quello doveva svaligiare Subdued altrimenti non si sentiva alla tua altezza.

9. Dattero

dattero

Nella pochette per andare a Cortina. Woolrich, Dattero, Silver e s’abbracciamo. I bori potevano pure apparire con l’8810, ma il Dattero a loro non glielo vendevano proprio. L’avvocato Covelli lo regalava ai suoi figli a natale, grigio, lui aveva il nero. Lo schermo sembrava iperdefinito, scrivevi sms mentre accumulavi di riflesso pariolinità e successo. Ti guardavano e ti dicevano, “No, hai il dattero!”. Le Silver, il maglioncino girocollo in cashmere due fili rubato al padre era il preludio, non eri solo un pariolo, eri un figo.

8. 3210

nokia3210

Ce l’abbiamo avuto tutti. Il primo cellulare senza antenna e il primo col T9. Ma noi soprattutto ce lo ricordiamo per il gioco più giocato di sempre: Snake. Anni di vita persi per fare il record più alto della classe. I beginner usavano i quattro tasti direzionali, i pro riuscivano a toccare solo due tasti. Prendevi 3 in italiano, matematica e tecnica ma quando ti chiedevano “Quant’è il tuo record a Snake?” tu gli rispondevi con un fiero “2000!”. E poi c’era la chicca: potevi personalizzarti la suoneria, anche se la dovevi scrivere nota per nota tipo Bach, quando finivi eri la persona più felice del mondo.

7. StarTAC

startac

Lo volevano tutti. Eri in seconda media ma ti sentivi a Wall Street. Non sapevi manco scopare ma la virilità era più facile con quello in mano. I primi avevano lo schermo a led rossi, ma noi ce lo ricordiamo con il classico cristallo verde. Verde o rosso, avresti venduto tua madre pur di averlo. Protagonista della celebre citazione di Vacanze di Natale 2000: “Te chiudo come uno StarTAC!”.

6. 8210

8210

Stilosissimo, piccolo e sinuoso. Era rosso, blu o bianco. Costava parecchio, accompagnato da un macchinetta Isigo aveva una certa classe. Era un cellulare per squilletti fatti a duemila psichelle per sapere che le pensavi, anche se per riuscire a spingere bene i tasti minuscoli spesso sbagliavi numero.

5. Alcatel One Touch

alcatel

Per i poveracci. Faceva schifo, era brutto sia da guardare che da usare. Schermo monoriga, chiamavi solo le prime 3 persone della rubrica, le altre non ci arrivavi perché ti rompevi le palle a scorrere in basso. La sua bruttezza proseguiva nel fastidio che ti dava la batteria, che si staccava sempre una volta rotto facilmente il perno in plastica. Presente nella lista solo perché rende tutti gli altri un livello superiore.

4. Siemens M35

m35

Indistruttibile, resistente all’acqua e alle brasche. Pura fantascienza, te lo tiravi da una parte all’altra della classe. Era porosissimo, c’aveva un grip che neanche sulle manopole  del motorino modificate (rigorosamente comprate ai Magazzini Rossi). Ci potevi spengere sopra le sigarette che neanche sapevi aspirare all’epoca. Highlander.

3. Samsung Lavatrice

samsung lavatrice

Te li tiravano dietro. Era orribile ma si poteva “leggere il numero di chi ti chiamava a telefono chiuso!”. Così si giustificava chi ce l’aveva. Per lo più persone a cui i genitori l’avevano regalato controvoglia, e ancora oggi hanno gli strascichi di quel trauma, loro volevano il dattero.

2. 8810

nokia 8810

Per i super ricchi, costava quanto un motorino. L’argento era tutto. Pura opulenza. La memoria degli sms sembrava infiniti, quella della scheda sim non la prendevi più in considerazione, salvavi tutto sul cel e ti sentivi dentro Matrix. Lo slide della tastiera scorreva sul platino ad una velocità e costanza che percepivi il soldo inarrivabile, roba da Rolls-Royce. Classico sopra la Chatenet.

1. 3310

Nokia 3310 mobile phone, 2000.

Basta un numero per descrivere l’importanza di questo cellulare: 126 milioni di esemplari venduti, l’iPhone quando è stato lanciato non ha superato i 70 milioni. Se non hai avuto un 3310 hai vissuto un’adolescenza diversa. Se lo accendessi adesso funzionerebbe ancora: INDISTRUTTIBILE. Potevi giocarci a Bantumi, a Space Impact, e al secondo gioco più giocato si sempre: Snake 2.0. Dopo esserti rovinato i pollici sul 3210 ormai potevi andare ai campionati mondiali. Spendevi tutti i tuoi soldi in mascherine dai marocchini. Una parte di vita, il simbolo di un’epoca.

I 10 MOTORINI DI QUANDO ERAVAMO PISCHELLI

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