“E come te sbaji” si direbbe a Roma. Non serviva il rapporto di Confartigianato a sapere che Roma in quanto a rifiuti è la peggior capitale d’Europa. E se la ricerca fosse su scala più larga probabilmente saremmo ai primi posti anche in tutto il mondo, terzo mondo incluso.
La cosa più brutta sono i fattori che determinano la classifica, non solo la qualità percepita del servizio di igiene urbana e l’insoddisfazione dei cittadini, ma parallelamente anche il costo delle tasse sui rifiuti. Servizio piu’ scarso e piu’ caro, in parole povere.
“La raccolta di immondizia costa agli abitanti della Capitale 249,9 euro pro capite, il 50,9% in più rispetto alla media nazionale ed il 9,5% in più rispetto ai 225,15 euro rilevati nel 2010″. Eppure, “solo il 9% dei cittadini romani è soddisfatto per la pulizia della capitale. Tra il 2011 e il 2015 la soddisfazione è calata del 17,7% e nel dettaglio, soltanto un quinto degli abitanti della capitale apprezza igiene e decoro dei cassonetti (22,6%), pulizia delle aree intorno ai cassonetti (21,7%) e pulizia nella propria zona (21,3%). In Italia soltanto Palermo batte Roma, con appena il 7% dei cittadini soddisfatti per l’igiene urbana”.
In tutta Europa gli italiani sono i più scontenti, e i romani più di tutti gli altri. D’altro canto l’Ama, si sa, è sempre stata un’azienda “particolare”. Negli ultimi anni si ricorda la famosa “parentopoli”, con gli oltre 30 licenziamenti di settembre 2015. La situazione sembra insalvabile, il nuovo sindaco riuscirà a fare qualcosa? Lo scopriremo gia’ nei prossimi mesi.