Parioli contro Eur, Fleming contro Garbatella, macchinetta contro motorino, mocassini contro infradito, Ponte Milvio contro Colosseo Quadrato. A Roma c’è un’eterna divisione, e no, non è quella tra romanisti e laziali è quella tra Roma nord e Roma sud.
Roma nord e Roma sud sono due città diverse, due religioni, due modi di vivere e di intendere il mondo opposti. C’è un filo sottile ed eterno che divide Roma in due parti. E non è solo una divisione geografica, a Roma nord vanno a Fregene, a Roma sud a Ostia. A Roma nord la strada è l’Aurelia, a Roma sud la Pontina.
Quella tra Roma nord e Roma sud è una lotta culturale, di usi e costumi, di tradizioni, di personaggi. A Roma nord si fanno le apericene, a Roma sud birra e noccioline. A Roma nord ci si veste Ralph Lauren, a Roma sud H&M. A Roma nord si ascoltano i Cani e i Thegiornalisti (i primi di Corso Trieste i secondi del De Merode), a Roma sud i Tre Allegri Ragazzi Morti e Marta sui Tubi. A Roma nord si beve Moscow Mule, a Roma sud Negroni. A Roma nord si fumano Marlboro, a Roma sud drum. Quelli di Roma sud vanno a ballare al Cube e al Gay Village d’estate, quelli di Roma nord al Bosco delle Fragole e al Nice.
Insomma, una divisione come quella delle due Americhe, dei due poli, dei tifosi di CR7 e Messi, dei clienti di Apple e Samsung, dei bevitori Coca Cola e Pepsi, dei giocatori di Play Station e X-box.
Due città diverse quindi, una che va dai Parioli alla Cassia, l’altra da San Giovanni alla Magliana. Una più chic, l’altra più pop, una più trendy, l’altra più sincera, una più apparenza l’altra più essenza.
Quelli di Roma nord a Sud non ci sono mai stati, non sono mai arrivato neanche alla fine della tangenziale. Quelli di Roma sud dicono che Roma nord non è Roma, e che gli abitanti sono come i milanesi.
Su questa rivalità ci hanno scritto libri, pubblicato articoli di giornale, girato film. Mai nessuno però ha fatto “combattere” davvero Roma nord e Roma sud. Adesso, in linea coi nostri tempi, è uscita un’app che ha voluto dare adito alla battaglia e ha messo a disposizione la piattaforma dove far battagliare le due fazioni e vedere chi vince.
Il gioco si chiama Game of Rome, dentro un’app che si chiama Quokka, un social network che permette di sapere in tempo reale quello che succede ovunque, praticamente scegli il posto e ti dice chi c’è (anche sconosciuti) e cosa hanno condiviso in quel posto.
Tra i pischelli romani non si parla d’altro e migliaia stanno partecipando alla battaglia tra le due fazioni: Roma nord e Roma sud appunto, a colpi di foto di magliette Ralph Lauren, di Bulldog francesi, di piscine, monumenti e foto di serate. E sulle foto molti mettono gli sticker stile Snapchat creati per aizzare ancora di più la sfida, da quelli con i nomi delle zone a quelli con le frasi tipiche, fino a quelli (i miei preferiti) con gli stereotipi: dalla smartina fino al cavallino Ralph Lauren, dalla Belvedere fino al cartello Auditorium.
L’altra genialata è stata creare il podio dei più “valorosi” delle due zone. In pratica chi fa guadagnare più punti è inserito in una grafica aggiornata in tempo reale in cui appaiono i combattenti più valorosi di ogni squadra.
Mentre scrivo Roma nord è in vantaggio di pochi “pop”, il punteggio di gradimento delle foto in base al quale vince una o l’altra squadra, ma Roma sud incalza e nelle ultime 24 ha recuperato parecchio. La competizione finirà alla fine dell’estate, la battaglia è aperta. In un mondo che cammina per strada a cercare Pokemon inesistenti, viva queste battaglie locali, viva le tradizioni, viva Roma che ancora ci regala questi provincialismi sincerissimi.
P.S. Se volete scaricare l’app e partecipare alla battaglia cliccate qui