Di Bruno Cortona e Scott – Nel bene e nel male Roma Nord è un mondo a parte. Per i ragazzi è un mondo tesissimo dove pagano qualsiasi errore e devono stare attentissimi ad ogni movimento e ad ogni parola. I poveri pischelli si ritrovano in un mondo tipo “Gattopardo” in cui ogni comportamento è analizzato al microscopio e ogni gesto provoca un’adrenalina che neanche i Base Jumper.
10. Il Gran Premio di Lungotevere
Giada ci ha messo 20 minuti a scendere dal suo attico di Vigna Stelluti. Emanuele, dopo aver aspettato inerme, ha solo un obiettivo: non perdere il tavolo prenotato da Assunta Madre per non scatenare l’ira funesta di lei (anche se di lei è anche la colpa). A quel punto con l’A3 regalata da papà scatta il “Gran Premio di Lungotevere”: primo sorpasso al Suv sul viadotto, chicane a Piazza Manila che manco Vettel a Monza, poi rettilineo fino al Palazzaccio a 160. Dopo aver varcato il traguardo a Piazza Sant’Andrea della Valle si rende conto che nella trans agonistica è passato sotto la Ztl chiusa. 94 euro di multa, gli è costata poco sta cena al padre.
9. Il fumo a San Lorenzo
Non ci sarebbero andati per nessun motivo al mondo ma il loro spacciatore di Piazza Euclide con l’erba a 15 è in vacanza ad Amsterdam. Per andare si portano il passaporto, ci vanno con la Panda del filippino perché hanno paura che con le loro A3 Sportback e Serie 1 li assalgano i pirati come gli yacht dei miliardari in Somalia. In tutta la tangenziale non si dicono una parola, scendono dalla Panda di Nestor con le mani dietro la tasca dei Jeckerson per tenersi il portafoglio. Si avvicinano a un gruppo di marocchini che hanno già capito tutto, tornano a casa con due canne a 40 euro. Lo racconteranno per due settimane.
8. Il conto al ristorante
Francesco Saverio ha portato per la prima volta Camilla a cena, sono andati da Taki, lui ha chiesto 200 euro al padre per portarla a cena, il padre gliene ha dati 300. Sushi, Sashimi, Huramaki, Nigiri, anche se lui manco ha fame, pensa solo al momento del conto, il momento in cui elegantemente dovrà fare un gesto maschilista senza sembrare maschilista. Il momento in cui lei farà il classico fintissimo “ma dai!” ma lui dovrà mantenere la calma e tenere in mano la situazione, scegliere bene le parole, il tono, i gesti. Fino a quel momento non pensa ad altro, è più irrigidito di Renzi quando parla inglese, il vero rimorchio inizierà solo dopo la mancia, quando andranno a prendersi un cocktail al Mons, che pagherà lei.
7. Abdul
Pippo è appena uscito con Ginevra, tutto va liscio al Jarro fino a quando non arriva lui, uno dei simboli di Ponte Milvio: Abdul. Quando sta con gli amici è il suo migliore amico, ma quando è con le pischelle fa finta di non conoscerlo, ma niente, Abdul si ricorda di tutti. Mentre si avvicina prega in aramaico affinché non lo noti ma dopo un secondo sente: “Ciao Filippo! Come stai amico mio?”, Pippo diventa improvvisamente salviniano e con un’occhiataccia e 2 euro gli fa capire che se ne deve andare ma niente, il braccialetto di merda glielo mollerà lo stesso.
6. L’ingresso in sala pesi
Nella sua testa c’è la musica di Rocky, si è preparato per 1 ora per fare una bella figura alla Virgin, con maschi e femmine, scarpette fosforescenti rigorosamente Nike, pantaloncini tecnici di Cisalfa e magliettina Ralph. Entra con l’asciugamanino sopra le spalle e l’iPhone 7 in bella vista. Tutta la palestra lo sta guardando, ha la stessa tensione di una modella alla prima sfilata alla Fashion Week. D’altra parte però ha pagato per quello.
5. L’ultimo accesso su Whatsapp
Tommy ha appena mandato un messaggio a Federica, l’ha conosciuta al privè del Bosco delle Fragole venerdì sera e ci è andato sotto in un attimo. Lei è stata con mezzo Fleming e non se lo sarebbe mai filato ma dopo 7 Gin Tonic gli ha lasciato il numero. Dopo 3 giorni di chat inutile Tommy ha fatto il grande passo, le ha chiesto di andarsi a “bere una cosa all’Enotechina”. L’ha mandato alle 14:05, sono già le 14:07 e lei ancora non ha risposto, un dramma. E a quel punto per lui contano solo due parole: ultimo accesso. Inizia il sudore freddo, controlla gli accessi ogni 30 secondi e ogni volta che riapre Whatsapp ha più ansia di una sedicenne che fa il test di gravidanza. Dopo 2 ore e mezzo in cui lui ha chiamato tutti gli amici disperato e perso diversi anni di vita, lei finalmente gli risponderà. Di no.
4. Shopping da H&M
Entra da H&M di Porta di Roma perché un amico gli ha detto che ci sono “magliette fichissime”, ha occhiali da sole, cappelletto manco fosse Pablo Escobar , ha disattivato qualsiasi localizzazione del cellulare e ha raccontato a tutti la stessa scusa: il dentista. Entra e scorge uno che assomiglia a uno che conosce, momenti di panico puro. Guarda la prima maglietta, la seconda, la terza, continua a guardarsi intorno, non è concentrato. A quel punto cede, è esausto, e si butta nell’unico posto di Porta di Roma in cui può farsi vedere: l’Apple Store.
3. Pagare il tavolo
E’ arrivato il weekend, tutti al tavolo al Nice. 8 uomini e 7 donne, ovviamente pagano solo i primi 8. Al momento in cui la fica di turno viene a raccogliere i migliaia di euro di conto, inizia la gara, la battaglia a chi tira fuori la banconota di taglio più alto. La tensione si taglia con il coltello, a Roma nord non esistono resti, quindi chi sgarra paga la serata (quasi) per tutti. Si guardano negli occhi, guardano i miliardi che hanno in mano, si riguardano negli occhi, alla fine il signore di turno metterà in mezzo i suoi. Non li rivedrà mai più.
2. Uscire dalla macchina a Ponte Milvio
Dopo 20 minuti di giri finalmente trova un posto in cui non gli faranno più 40 euro di multa, ma questo posto ha un problema: è di fronte a una marea di gente. Parcheggia la Classe A, esce e si sente più occhi addosso di Iannone con Belen. In quel momento, con 180 pulsazioni al minuto, viene impossessato dagli spiriti Stanlio e Olio, gli resta la cintura nello sportello che non si chiude, gli casca l’iPhone, starnutisce e si smocciola tutta la mano, è tentato di rientrare in macchina e non farsi mai più vedere a Ponte Milvio, il giorno dopo saprà cosa dire alla psicologa di Piazza Adriana.
1. L’iPhone in mano della ragazza
Vittorio è a cena con Lucrezia, una cena che sembrava tranquilla fino al momento in cui è cambiato tutto: l’iPhone 6s di lei si è scaricato. Questo avvenimento non è un problema in se, se non fosse per la terrificante conseguenza: lei userà il suo. Ogni volta che Lucrezia prende in mano l’Iphone a Vittorio gli passa tutta la vita davanti, mentre digita il suo codice a 12 cifre che manco il Pentagono, ma che lei sa perfettamente a memoria, Vittorio sta per avere un ictus, sa che in quel momento potrebbe succedere di tutto. Dopo quella sera però ha finalmente scelto il prossimo regalo da farle: un caricabatterie portatile.
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