Ammirare l’Ara Pacis com’era in origine? La tecnologia può fare anche questo. E si chiama appunto “L’Ara com’era” l’intervento sistematico di valorizzazione compiuto sul grande altare, fatto costruire da Augusto tra il 13 e il 9 a.C. in Campo Marzio per celebrare la pace nei territori dell’impero. Dal 14 ottobre, infatti, il monumento sarà visitabile in maniera del tutto nuova: grazie a particolari visori ar e alla fotocamera degli smartphone abbinati, si potrà vedere l’Ara in realtà aumentata e virtuale. In pratica, la visita al monumento si trasformerà in un’esperienza multisensoriale, in una vera immersione nella storia della Roma imperiale.
Tramite la sovrapposizione di elementi virtuali alla percezione visiva, quindi, appariranno sui lati dell’Ara i colori vivaci dei fregi che la ricoprono, così com’erano al momento della costruzione, si ricreeranno in maniera tridimensionale le parti mancanti dei bassorilievi e si vedranno i personaggi della Roma imperiale prendere vita in scene di quotidianità dell’epoca. Si potranno inoltre ascoltare le spiegazioni dei singoli fregi e della storia del monumento, calata in quella della città eterna.
L’obiettivo dell’intervento, promosso dall’assessorato alla Crescita culturale del Comune di Roma e dalla sovrintendenza ai Beni culturali, organizzato da Zètema e realizzato dalla Ett s.p.a., era proprio quello di permettere ai visitatori di fruire di un racconto multimediale, attraverso il quale scoprire l’aspetto originario e la funzione dell’altare, ma anche le trasformazioni subite nel corso del tempo dal Campo Marzio.
Il percorso sarà suddiviso in nove tappe e inizierà davanti al plastico del Campo Marzio settentrionale. Le visite saranno solamente serali, perché il buio permetterà di godere al meglio dello spettacolo, e il calendario delle aperture varierà in base ai diversi periodi dell’anno. Un’esperimento di tecnologia applicata all’arte, alla storia e all’archeologia che segue le precedenti esperienze dei video mapping dei Fori imperiali e delle domus romanae. Un progetto che, peraltro, dovrebbe autofinanziarsi completamente: i promotori, infatti, prevedono che nell’arco di alcuni anni gli introiti delle visite copriranno il costo dell’intervento. Con l’auspicio che si possano addirittura generare utili da riutilizzare per altre operazioni di valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Capitale.
Non solo. “L’Ara com’era” inaugura simbolicamente l’avvio della stagione dedicata alla figura dell’imperatore Augusto, che prevede anche il recupero della vicina piazza e del Mausoleo che sta alle spalle dell’Ara. Un grande progetto che, anche grazie alla tecnologia, “vuole far diventare questa parte della città l’ingresso all’area storica”, come ha spiegato l’assessore alla Crescita culturale, Luca Bergamo, annunciando che l’apertura del cantiere del Mausoleo è prevista entro l’inizio di novembre. Perché – dice ancora l’assessore – “con la tecnologia, con il ripensamento del rapporto tra fruitore e opera, si superano barriere e si rende l’arte accessibile a tutti, restituendo alle persone il diritto fondamentale alla fruizione e alla comprensione dell’arte e della storia”.
Fonte: Repubblica
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