Il suo panino è diventato il simbolo della catena fast food McDonald’s: è morto, nella sua casa di Pittsburgh, Jim Delligatti che nel 1967 creò il panino Big Mac. Aveva 98 anni.
«I miei clienti vogliono panini più grandi» pensò un giorno Delligatti che a fine degli anni 60 dirigeva un McDonald’s a Uniontown, in Pennsylvania, e intanto finiva l’università. Chiese il permesso ai dirigenti della catena di aggiungere al menu un nuovo panino. Permesso accordato, a patto che non venisse introdotto alcun nuovo ingrediente. E fu così che nacque l’idea di mettere due hamburger tra tre fette di pane e due di lattuga e aggiungere formaggio, cipolle, cetriolini e salsa. Costo 45 centesimi di dollaro. Una mossa vincente, quella di Delligatti che in poche settimane incrementò il suo giro d’affari del 12%. Tempo un anno e il panino Big Mac (che in origine era chiamato Aristocrat o Blue Ribbon Burger) si diffuse nei menu di tutti i McDonald’s americani.
L’italoamericano Delligatti era figlio di un ciabattino che produceva caramelle: lo spirito imprenditoriale era di famiglia. In una intervista del 1993 confessò che l’idea di un hamburger a due piani non era del tutto originale. «Non è stato come inventare la lampadine ma come avvitarla» diceva Delligatti a proposito di quella trovata che aveva fatto la sua fortuna. E un po’ anche quella del fast food. Alla fine della sua carriera Delligatti era proprietario di ben 48 McDonald’s.
Di Big Mac, secondo i calcoli di Mac Donald’s nel 40esimo anniversario, se ne vendono 550 milioni l’anno. 17 al secondo. 540 calorie per panino, il Big Mac è rimasto uno dei preferiti di Delligatti che ne ha mangiato almeno uno a settimana per tutta la sua vita. A chi gli chiedeva dove avesse trovato il nome Big Mac, Delligatti rispondeva con un sorriso: «Era un suono che mi faceva ridere». In un comunicato ufficiale, la catena di fast food ha definito Delligatti «una leggenda».
Fonte: Corriere della Sera