“Rhapsody Romana”, così si chiama la serie del fotografo Mick Rock per il lancio della nuova collezione Cruise 2018 di Gucci. E i protagonisti, trasformati in modelli dallo stilista Alessandro Michele, sono personaggi molto conosciuti a Roma.
C’è Alessandro Borghi, c’è Betani Mapunzo, icona hipster e personaggio dei The Pills, c’è Silvia Calderone, anche lei molto inserita nell’ambiente underground romano. Su tutti spicca però una figura singolare da inserire in uno shooting di alta moda: Sonia Hang, a primo impatto si direbbe sconosciuta e invece è Sonia, la ristoratrice cinese del noto locale all’Esquilino. A detta di molti “il cinese più buono di Roma”, senz’altro il più famoso.
Le foto sono molto belle, un mix tra stile bohémien, vintage, assurdo e lachapelliano. Storie di vita miste a registri onirici, ma anche non-sense e colori sparaflashanti. Mick Rock si è superato, il fotografo che ha immortalato nella sua carriera tra gli altri David Bowie, Syd Barrett e Lou Reed.
Dietro i suoi scatti c’è la Roma moderna vista da una prospettiva attualissima: da una parte Sonia, ristorante storico che negli ultimi anni di crisi economica e sociale è diventato un punto di riferimento per la qualità a prezzi bassi. Un posto e un’icona che però significano anche che Roma è sempre più internazionale, meno botteghe e più ristoranti etnici, ormai diventati dei classici. C’è la tradizione rivisitata, la ristorazione sempre al centro della capitale, la semplicità e un po’ di trash.
Ma ci sono anche Betani e Silvia Calderone, simboli di una Roma underground, simil berlinese, o meglio aspirante berlinese. Una sottocultura rappresentata da “ragazzi di 35 anni” che non escono mai di casa vestiti con disattenzione, che fanno del “finto improvvisato” uno stile e sono più mondani di Lapo Elkann. I nuovi pariolini, in una Roma in cui gli alternative-chic sono come a New York, vanno in giro in bici e sono vegani ma la sera bevono Gin Tonic e pippano. Figli dell’era moderna, al passo coi tempi europei e oltreoceanici.
Tutto questo è stato immortalato magistralmente, nel gusto, le luci e i colori ma soprattutto nella scelta dei soggetti. E anche per questo va detto grazie a Mick Rock che ci ha dato una fotografia di Roma che tra qualche anno riguarderemo e diremo: “Ah, che tempi”.