Ogni romano e non che è passato da Lungotevere Marzio, poco dopo la Cabala andando verso l’Ara Pacis, non ha potuto fare a meno di notare, soprattutto di notte, la palma luminosa sull’attico di un palazzo.
Quella palma è al centro di molte discussioni, e dietro quella palma illuminata sono nati miti e leggende. C’è chi dice che sia un night club con escort di lusso tipo “La Grande Bellezza”, chi un locale esclusivissimo, o un posto per scambisti, chi invece è convinto che sia il roof garden di un grand hotel.
Chi anche di giorno ha studiato quell’attico misterioso ha avuto ancora più dubbi, vedendosi alla luce del sole altre forme strane, come statue giganti e colorate. Ebbene è arrivato il momento di risolvere uno dei più grandi enigmi della Roma contemporanea, una città che lungo tutto il corso della sua storia ha avuto centinai di storie come questa.
Quel famoso attico non è nessun night club, e neanche un locale esclusivo, è invece la casa di un famoso giornalista romano sui generis, ovvero Roberto D’Agostino, fondatore e direttore di Dagospia, il portale che pubblica tutte le foto “cafonal” delle feste mondane di Roma.
Il giornalista, famoso per il suo carattere irriverente e il suo look eccentrico, è celebre, oltre che per la lite con Sgarbi, per i progetti giornalistici, cinematografici e radiofonici. E’ lui il pazzo che ha arredato casa con la palma luminosa, oltre a una statua dorata enorme di Berlusconi e una colorata di Mao. Il mistero dell’attico è risolto, quello sul perché della palma e delle statue ancora no.
di Francesco Cianfarani