“Se beccamo al Ciak”, chi è di Roma nord è non lo ha mai detto? Un’intera generazione ha passato le sue serate al Cinema Ciak, il cinema sulla Cassia, ci abbiamo visto Titanic, Pulp Fiction, tanti film cult degli anni ’90 e dei primi 2000.
Ci si andava il sabato pomeriggio, o la domenica, era il cinema di quartiere, quando ancora costava in lire il biglietto, si pagava, si prendevano pop corn e si scendeva giù per la sala del film.
Poi, dopo qualche anno, ci fu la notizia della chiusura del Ciak, in mezzo a mille peripezie non ben precisate, quel cinemino romantico sulla Cassia non esisteva più.
Tristezza per gli abitanti di zona e per tutti quelli che avevano un ricordo, anche uno solo, legato allo storico Ciak.
Dopo anni di chiusura ci si aspettava che quello spazio culturale fosse destinato all’estinzione, ci sarebbe nato un mega cinese o un negozio bio, o ancora peggio una palestra.
Invece no, l’anima del Ciak era evidentemente ancora viva e le mura avevano ancora voglia di cultura. Per questo il Ciak, grazie a degli imprenditori illuminati, è rinato, non è più un cinema multisala ma un grande teatro, e i nuovi proprietari lo hanno voluto chiamare teatro Ciak, anche se il ciak è un gesto legato al cinema era più importante mantenere la continuità temporale e concettuale di un posto che ha fatto la storia della zona.
E’ nato così il Teatro Ciak, peraltro molto fico, l’insegna è la stessa, c’è il botteghino e si entra scendendo le scale verso un grande teatro vecchio stile con le sedie rosse, vintage e fico.
Accanto hanno creato anche un bistrot che, soprattutto nei mesi invernali, ha un suo perché anche senza dover andare a teatro dopo, per un buon aperitivo in un bel posto.
Peraltro nei mesi prossimi ci saranno degli spettacoli legati alla romanità, e noi questo ci fa sempre piacere. La nascita di un teatro da un vecchio cinema è quasi un unicum a Roma, e noi non potevamo non raccontarlo. Viva la cultura romana e viva il Teatro Ciak.