Come ogni anno esce la classifica di QS, Quacquarelli Symonds, sulle università mondiali. L’Italia con i suoi 44 atenei citati in 48 discipline è il quarto stato in Europa per numero di università dopo Regno Unito, Germania e Francia e il settimo al mondo. Siamo la terza nazione europea, ancora, per la quantità di posizioni occupate. Diciotto università italiane sono state classificate tra le prime cento per 36 distinte discipline.
La “nostra” Sapienza di Roma si conferma, come l’anno scorso, l’unica università Italiana classificata prima al mondo in una disciplina: gli Studi classici e la Storia antica. E conferma la sua forza nei “Classics”, l’università romana è undicesima in Archeologia, 34a in Fisica, 43a in Biblioteconomia. Aggiunge cinque discipline tra le prime cento classificate al carnet 2017 e avanza in quattro delle cinque macroaree.
Anche il rettore Gaudio ha accolto la notizia con grande soddisfazione: “Ci troviamo a competere con università straniere che godono di risorse nettamente maggiori. ll primato assoluto negli studi classici è il riconoscimento della centralità culturale del Paese: questo patrimonio costituisce la base valoriale fondante della nostra società e abbiamo il dovere di trasmetterlo ai nostri studenti”.