A Roma non basta avere 46 anni di storia per non rischiare la chiusura. Lo dimostra la vicenda di Zeppetto, un pezzo di storia di via Tiburtina, il leggendario cocomeraro che da mezzo secolo serve angurie a tutta la città.
Le cause della chiusura sono ancora poco chiare, secondo quello che dice la proprietà il IV Municipio avrebbe revocato la licenza costringendo l’attività alla chiusura. “Una vicenda che sembra essere priva di qualsiasi logica. L’attuale amministrazione non ha in alcun modo tenuto conto di un precedente provvedimento amministrativo del 2006 che spostava l’attività da un lato all’altro di via Tiburtina, rintracciando nel civico ‘655’ luogo idoneo al suo svolgimento. Non essendoci stati cambiamenti lungo l’intero tratto urbano di via Tiburtina resta difficile capire quali siano le motivazioni alla base di tale decisione”.
Lucia Proietti, attuale titolare della licenza, ha comunque annunciato ricorso al Tar. “In attesa del giudizio – si legge in una nota -, un’attività storica ben voluta da tutto il quartiere e che ha fatto parlare positivamente di sé per quasi 50 anni, quest’anno non riaprirà, arrecando malcontento non solo ai suoi clienti, ma a tutto il quartiere, privato di un luogo di storico di socialità, senza considerare le difficoltà in cui rischia di trovarsi la famiglia, privata di un lavoro unica fonte di reddito, che con passione svolgeva da anni”.
Zeppetto venne fondato nel lontano 1973 da Augusto Proietti, imprenditore nel commercio al dettaglio che, con la rivendita di cocomero, aveva intercettato il bisogno di una quartiere alla ricerca non solo di frutta fresca, ma soprattutto di un punto di ritrovo all’aria aperta dove sono cresciute intere generazioni. Anche per questo è stata lanciata una petizione per salvare Zeppetto, potete firmare qui.