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Arrivano a Roma i Sorisi, il nuovo street food romano

“Riso, soriso, me vie da ride” per i romani non è la scena di un film, è un mantra. Il celebre spezzone di Bianco, Rosso e Verdone con Carlo Verdone e la Sora Lella nel cimitero è uno dei simboli della romanità.

Da oggi in poi quando uno dirà soriso non penserà più solo al film ma anche ai Sorisi, il nuovo street food romano che apre oggi a Roma, a Ostiense. Due romani si sono inventati un cibo nuovo, mai visto prima, una specie di focaccia piegata con i ripieni più svariati.

I Sorisi (a portar via, questo il sottotitolo) dalla forma possono ricordare un po’ un taco, un po’ un calzone aperto e un po’ una piadina. Il sapore invece è qualcosa di totalmente nuovo, inedito. Un impasto fresco e cotto al forno, croccante fuori e morbido dentro, salato al punto giusto e con ripieni “top”, come diranno quando Sorisi aprirà ai Parioli.

Per ora Sorisi parte da Ostiense, precisamente in via Gaspare Gozzi 201, proprio tra le facoltà “regine” di Roma Tre, Economia, Scienze Politiche, Lettere e Giurisprudenza. Tra gli studenti già la voce si è sparsa di questo nuovo street food romano, peraltro a ottimi prezzi visto che un Soriso costa solo 4 euro.

Dentro ci può mettere di tutto, dopo le 72 ore di lievitazione. Ci sono i Sorisi romani con la carbonara, crema di patate e porchetta di Ariccia, mortazza, trippa. I Sorisi di mare con stracciatella di bufala pugliese, alici e puntarelle, o baccalà, pomodori secchi e olive, o ancora prosciutto di salmone, salsa yogurt e rucola. Non mancano le opzioni per vegetariani e vegani con zucca e provola o verdure saltate. Per non parlare dei Sorisi dolci, con ricotta e cioccolato, ricotta e visciole e il gettonatissimo Soriso con la Nutella. E ci sono anche le chicche, ispirate alle zoccolette di Fregene.

Insomma, un nuovo street food tutto romano, sancito anche dalla partnership con il birrificio Rebel’s. Nella capitale d’Italia e anche del cibo innovativo, Sorisi si presenta con le carte in regola per diventare il nuovo Trapizzino, che ormai è in tutto il mondo, ed essere inserito nell’elenco ufficiale dei piatti romani tradizionali.

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