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I 10 tipi di romani in quarantena

Questa quarantena, che dura ormai da più di un mese, ha messo a nudo alcuni tratti della personalità dei romani, più di quanto li potrebbe mettere a nudo un after all’Ushuaia di Ibiza. Alcuni hanno confermato le loro attitudini, altri si sono svelati in alcuni loro lati nascosti. Ecco i 10 archetipi romani durante la quarantena.

10. L’ossessivo compulsivo

In questa quarantena ha già fatto:
– Pizza
– Pane
– Torte varie
– Lievito madre
– Cambio di stagione
– Pulizie della casa
– Giardinaggio
– Messo in ordine il garage
– Messo in ordine la cantina
– Archivio di tutti i documenti del condominio
– Classificazione delle bollette dal 2005 a oggi

Chi vive con lui o lei è più stanco di quando andava a lavorare

9. L’asociale

Per lui il motto della vita è sempre stato “Odio tutti”, nei weekend normali mentre gli amici si fanno esplodere fino a mattina a via Libetta lui se ne sta tranquillo a casa a vedersi una serie su Netflix. Un po’ però si sente sempre in colpa per non essere uscito, per questo adesso sta una bomba, perché fa esattamente quello che faceva prima, senza senso di colpa.

8. Il “ce la faremo”

Ha attaccato la bandiera italiana sul balcone, la sua foto profilo Facebook l’ha cambiata inserendo il numero per le donazioni alla Protezione Civile, su Instagram ogni Stories è con l’hashtag #restiamoacasa. Dal suo balcone di Garbatella si affaccia e intrattiene tutta la zona. Lui non partecipa ai flash mob, lui “ha il potere di farli fallire”.

7. Il complottista

Su Facebook ti invita a partecipare a gruppi tipo “Stop 5G”, “Le Scie Chimiche esistono”, “Elvis non è morto”, “L’uomo non è mai andato sulla luna”. Per lui ovviamente il Coronavirus è creato in laboratorio per qualche astruso motivo politico o economico. Sui gruppi Whatsapp mentre gli altri condividono foto di Roma vuota, lui manda articoli di improbabili blog che secondo lui sono più affidabili dell’OMS.

6. L’uomo di mondo

Fa più aperitivi lui adesso che noi prima della quarantena. Da quando ha chiuso il Tree Bar ha dovuto reinventarsi. Se prima non si perdeva un evento, adesso li crea lui. Venerdì e sabato riesce ad avere anche 4 cene in conference nella stessa sera, sempre vestito e conciato impeccabilmente. Organizza aperitivi a distanza, Netflix party, giochi da tavola online, cene in cui tutti devono cucinare la stessa cosa. Il weekend finisce sempre ubriaco e all’alba sostituisce il McDonald’s H24 ai Sofficini comprati alla Conad. Per lui la vita sociale è una religione laica e la quarantena non gli impedisce di professarla.

5. L’economista

Quando si andava a mangiare una carbonara in centro era lui che divideva il conto del ristorante, era lui che pianificava la vacanza a Ibiza ed era sempre lui che organizzava la colla per il regalo della solita laurea in giurisprudenza a Roma 3 di qualche amico. Non potendo adesso maneggiare i soldi degli altri, si butta su interpretazioni macroeconomiche degli scenari alla fine della quarantena, che anche Mario Draghi sarebbe più prudente.

4. L’ipocondriaco

Ha speso 350 euro di mascherine, ce le ha di tutti i tipi, da quelle chirurgiche, quelle FFP2, quelle FFP3. E’ quello che normalmente non entra neanche nei bagni de La Pergola di Heinz Beck, e che crede di avere un infarto ad ogni dolore intercostale dopo il secondo Gin Tonic al Sanctuary. La quarantena lo ha fatto tiltare, ordina la spesa a domicilio per non uscire di casa, si lava così tanto spesso le mani che se non viene contagiato dal virus comunque dovrà andare dal dermatologo.

3. Il filosofo

E’ quello che normalmente fa analisi sociologiche alle 4 di mattina dentro al Goa. Non aspettava altro che questo periodo per ammorbarci tutti con le sue visioni del mondo. Pubblica su Instagram mille foto con riflessioni antropologiche sulla vita, sull’umanità e sulle persone. Dicendo che dobbiamo approfittare di questo periodo per pensare alla nostra esistenza. Dall’aumento dei like ai suoi post, da 8 a 12, è convinto stavolta di aver trovato il bandolo della matassa.

2. Il finto sportivo

Non è mai stato iscritto in palestra un giorno in vita sua, l’ultimo sport che ha fatto è quando a 8 anni i genitori lo iscrissero ad atletica allo stadio dei marmi. Con la quarantena però gli è scattato qualcosa dentro, si sente addosso il personaggio dello sportivo e pubblica video su Instagram in cui racconta i suoi allenamenti manco fosse la Canalis. Peccato che abbia un fisico da lanciatore di pecorino.

1. Lo strimpellatore

Si sente un po’ Tommaso Paradiso in quarantena, anche se non tocca uno strumento da quando suonava il flauto in terza media alla Don Orione. Però si sente addosso una missione, del tutto egoistica, puntando sull’astinenza delle donne single in questo momento. Per questo pubblica mille video con l’obiettivo di intrattenere gli altri, non capendo che si, li intrattiene, ma non con l’arte che si immagina lui.

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