Il The Court non è un locale, è un cinema. E, come al cinema, ogni volta che stai girato dall’altra parte hai l’impressione di perderti qualcosa del film.
Al The Court il film è il Colosseo, e se ti giri dall’altra parte ti stai perdendo un attimo che non si ripeterà mai e tu hai la fortuna di viverlo, una prospettiva che fotografi di tutto il mondo aspettano mesi prima di cogliere, ti stai perdendo la storia di Roma e dell’umanità.
E quindi non distogli mai lo sguardo. Tranne quando arrivano le opere d’arte di Matteo Zed, perché i suoi cocktail, famosi in tutto il mondo, più che cocktail sono esperienze.
Giovedì, quando siamo andati a trovarlo, ci ha fatto bere un cocktail al tè verde, composto davanti a noi, da bere in una tazza da tè giapponese. Quando lo abbiamo ringraziato ci veniva da dire “arigato”.
Ed è stato solo l’inizio, perché poi ci ha fatto assaggiare delle creazioni che più che da un barman sembrano fatte da un alchimista. Dal cocktail trasparente all’Espresso Martini autoprodotto, dal mocktail all’amarena al soft drink al mate, che mentre lo bevi non ti sembra più di stare a Palazzo Manfredi ma in Patagonia.
Il tutto con un processo creativo e di ricerca che non siamo in grado di raccontare, perché molto tecnici e perché dal secondo drink abbiamo capito che i cocktail di Matteo Zed, oltre all’ottimo gusto, hanno anche un ottimo effetto.
A “salvarci” è arrivato un vassoio multipiano, che avrà qualche nome francese di cui ignoriamo l’esistenza, pieno di leccornie di ogni tipo, mini hamburger di Fassona, pizza, sashimi di tonno e salmone affumicati, chips, pinzimonio.
Altro che pop corn per godersi lo spettacolo del Colosseo, come guardarsi il film più bello che abbiate mai visto, all’aperto, mangiando finger food da paura e sorseggiando cocktail d’autore. In due parole: The Court.