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L’evoluzione del gioco d’azzardo: da navia aut capita ai casinò online

Il gioco, in particolare quello d’azzardo, da sempre accompagna l’uomo attraverso i secoli. Sono cambiate le valute, le lingue, i supporti per giocare, ma non lo spirito e la voglia di rischio e di divertimento, caratteristiche tipiche del gioco d’azzardo. Vediamo come il concetto di gioco si è evoluto dai dadi e dalle corse delle bighe fino agli attuali giochi da casinò virtuali. 

Dal senet nell’antico Egitto, passando per gli astragali fino ad arrivare ai casinò online

Ogni civiltà vissuta sulla Terra ha sempre dedicato uno spazio molto importante al momento ludico e di conseguenza anche al gioco d’azzardo. Già nell’antico Egitto vi erano infatti dei giochi da tavola come il senet, che assomiglia per molti aspetti all’attuale gioco della dama. Per gli appassionati di intrattenimento in rete e di giochi come la roulette online o il gioco del blackjack, o a chi piace sedersi virtualmente ai tavoli da poker sulle varie piattaforme digitali, sembrerà strano trovare un filo conduttore fra questi moderni giochi e gli intrattenimenti di civiltà più antiche. Invece il legame è forte, prendiamo ad esempio il gioco della roulette; oggi chi non conosce la ruota che consta di numeri rossi e neri? Ebbene, già nell’antica Roma e nell’antica Grecia esistevano dei giochi basati sulla rotazione. Ai tempi dei romani, infatti, si era soliti rovesciare un carro da guerra su un lato e utilizzare la ruota proprio come una roulette, dove era una freccia conficcata nella ruota a decidere l’eventuale vincitore, a seconda di dove questa si fermava terminata la rotazione, i greci, invece, per lo stesso gioco utilizzavano uno scudo. Altro gioco molto in voga nell’antica Roma erano gli astragali: dadi ricavati da ossa ovine, che avevano quattro facce anziché sei come i dadi moderni. Che si utilizzino denari o dracma, le monete dell’antica Roma e Grecia, o che si utilizzino fiorini, come nella Firenze del ‘400, o ancora moneta virtuale come ai giorni nostri, il rapporto dell’uomo con il gioco non è cambiato. 

Il concetto di gioco attraverso i secoli

Non è un caso se il concetto di gioco è stato abbondantemente analizzato da diversi filosofi nel corso dei secoli: Aristotele metteva il gioco in relazione con la felicità, mentre Eraclito addirittura con il concetto di saggezza, o ancora per Platone, il gioco aveva un ruolo educativo di grande importanza, soprattutto fra bambini e adolescenti. Interessante la distinzione che veniva fatta in latino di due tipi di gioco diversi: il gioco d’azione veniva definito con la parola “ludus”, mentre lo “iocus”, termine da cui deriva la parola attuale, aveva invece una connotazione di scherzo, anche di gioco amoroso. L’etimologia di azzardo, va invece ricercata nella lingua araba: “az-zahr” in arabo significa esattamente “dado”, poi trasformatasi in francese “hasard”; ciò ci conferma quanto sia antico il concetto di gioco e quanto sia radicato nell’uomo da sempre. Non possiamo nascondere che il gioco d’azzardo abbia avuto vita dura nel corso dei secoli e che sia stato ripetutamente regolamentato già a partire dall’antica Roma, infatti durante l’età Repubblicana fu emanata la “lex tabularia” in cui venivano messi al bando diversi giochi, soprattutto per limitarne l’utilizzo a Pompei, città di perdizione per i romani più abbienti. Sono diversi gli imperatori appassionati del gioco d’azzardo, ad esempio Augusto e Nerone, ma anche Claudio, che aveva fatto progettare il suo carro personale con un sistema che permettesse ai dadi di non muoversi anche quando percorreva strade dissestate. Proprio nell’antica Roma nacquero quelle che possiamo definire le antenate delle attuali sale da gioco: le taberane lusoriae

Non sembra essere cambiato il rapporto dell’uomo con il gioco, sono cambiate bensì le modalità e le tempistiche per intrattenersi. Dallo spazio fisico si è passati a quello virtuale e questa tendenza sembra aumentare di anno in anno. 

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