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Arriva a Roma Helpet, gli accessori eccentrici per cani

La moda per noi essere umani ormai è sempre più verso lo scioccante andante, se non vai in giro almeno con qualcosa di fluo sembra che stai andando a un funerale. Ormai anche i novantenni hanno le sneaker di tela, la camicia a quadretti e la scoppoletta Supreme. Cardigan is the new abito da lavoro.

Perché invece la moda animale è ancora austera? D’altra parte ormai ci sono 32 milioni di animali domestici, più di uno ogni due persone. Impressionante. Di questi quasi 15 sono cani e gatti, capiamo pure i gatti che sono più “casalinghi” e non hanno bisogno di andare a passeggio, ma i cani si, i cani stanno sempre per strada.

Ormai in certe zone di Roma devi fare lo slalom tra i guinzagli dei cani per passare, che per andare avanti sembri Catherine Zeta Jones in Entrapment alle prese con l’allarme laser.

Per non parlare di quando esci col cane, fino a qualche anno fa farsi una passeggiata con Fido (per dirla alla boomer veri) era un momento di relax. Adesso è un’ansia, bisogna stare attenti ogni secondo che non arrivi il classico Pit Bull da 40 chili all’angolo e sbrani il tuo povero cane. Oppure rischi l’infarto quando uno dei milioni di barboncini toy inizia ad abbaiare al tuo cane, che più che un abbaio sembra un dissuasore per creature aliene.

Ci sono talmente tanti cani in giro che i padroni sono estenuati, iniziano a odiarsi tra loro, pensando “ormai il cane ce l’hanno tutti”. Sempre sull’attenti e sempre a cambiare strada per non far incrociare i cani evitando reazioni inconsulte. Prima i cani ce li avevano gli appassionati, che li sapevano crescere, adesso ce l’hanno tutti, in primis quasi nessuno li sa allevare, in secundis ci sono più cani pazzi essendoci più padroni pazzi.

Ecco, nonostante il numero ormai indecente di cani in giro per le città, la moda canina è ancora rimasta al dopoguerra. I guinzagli sono tutti uguali, tutti cheap, tutti monocolore. Questo fa sembrare i cani tutti uguali e irriconoscibili, perché un tempo di Weimaraner per il quartiere ce n’era uno, adesso sono 15. Ovviamente quartiere di Roma Nord in questo caso visto che costano più di un motorino.

Anche nei quartieri in cui si spende di più per cose inutili, fino a qualche mese fa, ancora non c’era la concezione del dog fashion. Tutti vestivano i cani col classico collare scuro per i maschi e chiaro per le femmine, ma adesso qualcosa è cambiato.

Infatti da un po’ si iniziano a vedere degli sprazzi di glamour anche tra i cani, merito anche di Helpet, un nuovo brand che ha voluto abbattere un po’ i paradigmi del settore e mettere sul commercio accessori colorati, allegri, eccentrici.

Infatti su Helpet Shop si trovano collari in stile “Amazzonia”, guinzagli con l’orso Ted sopra, o con i fondali del mare disegnati sopra. Insomma roba fica, non i classici collari tristissimi comprati al cinese. Per non parlare degli impermeabili, che fanno sembrare il cane arruolato nella Kingsman.

Stile british, eleganti e sobri, ma anche di colori sgargianti per i quadrupedi più matti.

Helpet oltre allo shop ha sviluppato anche una piattaforma pazzesca che già sta spopolando tra i “canari”. Un’app in cui trovare il parco o il veterinario più vicino, i ristoranti che accettano cani, le toelette più vicine, oppure controllare e fare i vaccini, farsi dare le ricette mediche, gestire le emergenze e anche adottare animali. Un tempio digitale per tutti i pet lover.

Peraltro un progetto nato da Roma e da due romani, che in asse con il Brasile hanno lanciato questi due canali, con finalità diverse ma accomunati da un unico sentimento: l’amore per gli animali domestici. Del resto noi romani siamo stati sempre visceralmente legati agli animali, dagli antichi romani ad Alberto Sordi, gatti e cani ci sono sempre piaciuti.

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