Era il 4 maggio del 2021 quando la piazza giallorossa fu infiammata un annuncio del tutto inaspettato. Che la nuova proprietà dei Friedkin avrebbe rivoluzionato Trigoria era chiaro, ma nessuno si sarebbe aspettato che a sedere sulla panchina della Roma sarebbe stato nientepopodimeno che José Mourinho, di ritorno nel calcio italiano una decina di anni dopo lo storico “Triplete” con l’Inter. Un evento che nemmeno le cifre delle scommesse online hanno potuto prevedere o decifrare, dato che l’ingaggio è avvenuto in gran segreto e i media non ne sapevano nulla. Lo “Special One” è stato chiamato a sostituire il connazionale Paulo Fonseca, ma il compito si è rivelato da subito abbastanza arduo. La “Lupa” non è attrezzata per vincere lo scudetto e nemmeno a Mou possono riuscire sempre i miracoli.
L’obiettivo neanche troppo velato era quello del ritorno in Champions League, a questo punto impossibile. La Juventus ha perso parecchi punti nella prima metà del campionato, ma ha compiuto una risalita importante approfittando della caduta dell’Atalanta, mentre la Roma perdeva qualche scontro diretto di troppo. Quando si è trattato di costruire la squadra, le pecche erano evidenti: Spinazzola si era infortunato all’Europeo e nella conferenza stampa di presentazione Mourinho aveva chiesto subito a Tiago Pinto un terzino sinistro, che è stato poi individuato in Matias Viña, uno dei giocatori più deludenti della Roma di oggi. In attacco, invece, c’era da sostituire il partente Dzeko: Tammy Abraham è costato parecchio, ma solo nel girone di ritorno ha iniziato a raccogliere i frutti del proprio lavoro.
Mourinho non si è fatto mancare qualche sfuriata anche nella capitale, rispondendo a tono ai giornalisti e apparendo puntualmente scuro in volto nelle conferenze successive a una sconfitta evitabile. Il meglio della nuova Roma si è visto solo da gennaio in avanti. La sconfitta rimediata in casa contro la Juventus ha lasciato l’amaro in bocca per come era maturata, ma da allora i giallorossi sono riusciti a rimanere imbattuti in campionato sino a fine aprile, quando sono caduti in casa dell’Inter, l’ex squadra del mister che ha vinto in tutti i 3 confronti stagionali con la Roma, Coppa Italia compresa.
Se oggi la “Lupa” può lottare ancora per un posto in Europa, lo deve anche ad una serie di vittorie fortuite ottenute con un secco 1-0, anche all’ultimo minuto. La sensazione generale è che questa squadra ci abbia messo molto ad ingranare e di conseguenza i paragoni con la Roma di Fonseca sono stati inevitabili, ma il futuro non viene messo in discussione. L’obiettivo di Mourinho è quantomeno quello di vincere la nuova Conference League. Alla Roma i trofei mancano addirittura dal 2008 e conquistare la prima edizione di una nuova competizione internazionale sarebbe indubbiamente un risultato prestigioso. Mourinho, re delle coppe, è forse il tecnico più titolato per scrivere il proprio nome per primo nell’albo d’oro.
Zaniolo sta ritrovando lentamente la condizione ottimale dopo le ultime annate travagliate. Zalewski è diventato in breve tempo un titolare sulla fascia. Pellegrini ha rinnovato il contratto da capitano e Abraham si sta finalmente affermando come bomber. Le basi per la Roma della prossima stagione ci sono già tutte e il mercato dovrebbe consegnare al mister portoghese una delle formazioni più forte del campionato. Al momento, il bilancio della prima stagione di Mourinho alla Roma parla dunque di una sufficienza, niente di più.