Chiudere piazza Bologna, questa la proposta dei residenti per contrastare la “movida selvaggia”. Ovviamente chiudere la piazza non si può, ma la proposta è di chiudere i giardini di notte, per provare a ridurre gli schiamazzi.
La proposta dei residenti assonnati è di fare come piazza Vittorio, cancelli chiusi di notte nel giardino, per evitare che i ragazzi ci si piazzino fino all’alba e li tengano svegli. I residenti chiedono anche più controlli per le strade.
A luglio per due settimane i residenti hanno visto la luce, con la chiusura per 15 giorni di due locali per aver venduto alcolici oltre gli orari consentiti. Due settimane di “sonni tranquilli” dicono i residenti, che se la prendono anche con i tavolini dei ristoranti “ormai sono ovunque, è difficile attraversare le strade”.
E’ chiaro che le regole devono essere rispettate, ma il rumore della movida è inevitabile, anche fino a tardi. E allora la domanda che ci poniamo è questa, essendo piazza Bologna ormai da anni un centro nevralgico della street nightlife romana, come Trastevere o Ponte Milvio, chi deve adattarsi? I residenti devono farci pace e semmai decidere di spostarsi verso quartieri più silenziosi, o i ragazzi che devono cambiare piazza? Ai posteri l’ardua sentenza.
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