Altro che movimento operaio all’inizio del XX secolo, altro che manifestazioni a New York nel 1908, la Festa della Donna l’abbiamo inventata noi romani, come gran parte delle cose del mondo del resto.
Quasi tutti credono che sia una festa recente, e invece ha migliaia di anni, risale all’Antica Roma.
La festa della donna ha le sue radici nel Matronalia, una festa romana dedicata alle donne. Si celebrava ogni anno il 1 marzo e onorava la dea Giunone, patrona delle donne e del matrimonio. Durante questa festa, le donne romane si facevano regali a vicenda e pregavano Giunone per la prosperità e la felicità delle loro famiglie.
La festa celebrava il ruolo delle donne nella società e il loro contributo alla famiglia e alla comunità. Durante i festeggiamenti, le donne romane si vestivano con i loro abiti migliori e, inoltre, i mariti regalavano ai loro coniugi una matronale, una corona di fiori e frutta, per onorare la loro fertilità e la loro maternità.
Molti credono che il 1 marzo sia stato scelto per il Matronalia perché era il primo giorno del nuovo anno romano, ma potrebbe anche essere stata una celebrazione del cambiamento stagionale. In ogni caso, questa festa ha lasciato un segno indelebile nella storia e ha influenzato la celebrazione moderna della festa della donna.
In effetti, il Matronalia romano dimostra che la celebrazione delle donne ha una lunga tradizione dietro di sé. Molto prima del #metoo, della parità di genere, delle quote rosa e dei movimenti operai. L’importanza della donna era già centrale in tutto il mondo civilizzato (che all’epoca era tutto Impero Romano) migliaia di anni fa.