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Roma Ovest esiste, ecco le prove

Cose che non si sa ancora se esistono o no: gli unicorni, il Molise, la Metro di Roma, gli Yeti, Roma Ovest.

Ecco, Roma Ovest è un po’ il Molise di Roma. Spesso, anche tra i nostri follower, si scherza sul fatto che Roma Ovest non esista. Roma Nord è quella dei pariolini, Roma Sud quella più verace e ruspante, Roma Est è un potpourri di etnie, Casamonica, religioni e palazzoni di 10 piani. E Roma Ovest? Roma Ovest non ha grandi segni di appartenenza, non ha stereotipi, cliché, luoghi comuni, personaggi tipici, frasi fatte. Per questo si dice che non esiste, Roma Ovest nun se vede e nun se sente.

Ma quali sono i veri motivi per cui si dice che Roma Ovest non esiste? Andiamo ad analizzare la situazione. I motivi che sono usciti fuori dalla nostra ricerca sono i seguenti:

  • Roma Ovest contiene al suo interno il parco dell’Insugherata a nord, Villa Pamphilj, Pineta Sacchetti e molte altre aree verdi che ne limitano la densità demografica, e per questo banalmente ci abita meno gente e ci sono meno strade. Quindi di conseguenza se ne parla di meno ed è meno rappresentata. Per farvi capire, Roma Est ha 26 abitanti per ettaro, Roma Ovest 16. Questo porta anche ad avere meno trasporti su ferro per esempio.
  • A Roma Ovest c’è il Vaticano, città del Vaticano è in centro ma dietro di essa si sviluppano migliaia di istituti, conventi, centri religiosi che naturalmente sono abitati da suore, preti ed ecclesiastici in generale, per questo a Roma Ovest ci abitano molti cittadini che gravitano intorno al Vaticano e che comunque non hanno interesse ad essere rappresentati perché un po’ fuori dalle dinamiche cittadine
  • Roma Ovest non ha centri commerciali, c’è la Torresina si e da poco Aura, ma niente di paragonabile a Porta di Roma, Maximo o ROMAEST
  • Roma Ovest non ha uscite autostradali, perciò non rappresenta un punto di passaggio automobilistico per nessuno, neanche per i turisti. Nessuno entra a Roma da Roma Ovest, giusto quando vai a Fregene.
  • Roma Ovest non ha una grande estensione fuori dal Raccordo, probabilmente perché ci sono Malagrotta e Fiumicino, poco dopo il Raccordo verso ovest iniziano una serie di paesini che culminano in Fregene e Maccarese
  • Roma Ovest non ha architettura degna di nota, mentre a Roma Nord c’è Ponte Milvio, a Roma Sud tutto l’EUR e anche Ostiense, a Roma Est Cinecittà o il quartiere del Pigneto, a Roma Ovest l’unica architettura degna di nota è, ahinoi, Corviale
  • A Roma Ovest non si esce, mentre gli altri quadranti hanno tutte zone di movida, Roma Ovest non ne ha nessuna, e per questo la letteratura della nightlife della zona è inesistente
  • Roma Ovest è meno “intensa” dal punto di vista urbanistico, basta andare su Google Maps per accorgersi che la mappa di Roma Ovest è molto più “spaparanzata” delle altre zone, ha meno vie, meno piazze, meno densità stradale. Roma Ovest è meno edificata. 
  • Roma Ovest ha meno quartieri, Gianicolense, Aurelio, Primavalle e Trionfale, più in là Trullo e Corviale. Molti meno di tutti gli altri quadranti.
  • L’estensione di Roma verso Ovest è limitata dal comune di Fiumicino che se ne “ruba” una parte.

Ma dopo questa analisi abbiamo deciso di confutare la tesi che Roma Ovest non esista, con un po’ di dritte, notizie e curiosità che non solo vi faranno conoscere Roma Ovest ma ve la faranno anche amare.

Perché si sa, non c’è niente di meglio che scoprire posti che non si fila nessuno, fuori dal via vai mondano, sociale, politico e turistico, e farli propri con esclusività.

Roma Ovest, checché ne dica la letteratura mediatica e social, esiste eccome, e vediamo perché. Innanzitutto Roma Ovest è “il polmone di Roma”, un po’ come la foresta amazzonica per il mondo, infatti possiamo dire che Roma Ovest, con i suoi parchi e le ville urbane è la foresta amazzonica di Roma. Se a Roma ancora si può respirare aria decente è merito di Roma Ovest. Già questo basterebbe a provare la sua esistenza e a rispettarla.

Uno dei meriti va dato a Villa Pamphilj, simbolo di Roma Ovest, con i suoi 184 ettari di parco è uno degli spazi verdi più grandi di Roma, ruscelli, laghi, alberi, stradine, fontane, palazzi, cappelle, giardini segreti. Villa Pamphilj non è solo un parco, è un’attrazione turistica. E non sta a Roma Nord o Roma Est, è tutta a Roma Ovest.

Ph. Adriano Pucciarelli

Ma poi vuoi mettere l’essere attaccati al mare? Roma Ovest è una città di mare, se Roma è vicinissima al mare è merito suo. Se da Ponte Milvio ad andare a Fregene ci metti tre quarti d’ora, da Roma Ovest ce ne metti poco più di 20. E non è un vantaggio da poco. Aurelia e tac, stai in spiaggia.

Roma Ovest c’ha il Trullo e i Poeti del Trullo, che a Roma Nord manco le filastrocche per bambini si scrivono. E invece il Trullo ispira, come ispirò anche Pasolini che ci ambientò Uccellacci e Uccellini. Roma Ovest c’ha Corviale, che lo si voglia o no uno dei progetti urbanistici più eccentrici di Roma, ma ha anche Villa Aldobrandeschi. Non si pone limiti.

Roma Ovest è così collegata alla natura che quasi tutti i suoi quartieri hanno un nome collegato a un elemento naturale: Primavalle, Montespaccato, Monte Mario, Pineta Sacchetti.

Dulcis in fundo, come se magna. A Roma Ovest ci sono i ristoranti romani veri, quelli che non sono su Slow Food, Michelin o Gambero Rosso. Non sono neanche su Puntarella Rossa, non sono famosi e rinomati, non hanno un’eco mediatica, non ci vanno gli influencer a fare le Stories food porn. Ma sono semplicemente boni. 

Alcuni così buoni che alla fine agli onori delle cronache ci sono arrivati. Parliamo di Cesare al Casaletto (una delle più buone carbonare mai mangiate in vita nostra), di Osteria Palmira, di Osteria dal 1931, della Trattoria Vecchi Sapori (che nel suo nome intero su Google ha scritto “Trattoria Vecchi Sapori, Siamo un’Osteria non uno stellato, se una pietanza non c’è, scegliete altro, è sempre buono” per farvi capire). Parliamo di Vinelli e Fornelli o dell’Hosteria da Settimio con la mitica Carla. Tutti posti buoni, sinceri ed economici, come piace a noi romani.

E da qualche giorno c’è anche un’altra prova che Roma Ovest esiste eccome, perché un brand famosissimo a Roma e in Italia sta aprendo un ristorante lì, si tratta di T-Bone Station, la prima steak house di Roma.

Ormai “T-Bone”, così lo chiamano affettuosamente i romani, c’è da quasi trent’anni, precursore di tutto il mondo delle steak house, carne alla griglia, hamburger e ristorante in stile americano. E se T-Bone ha sempre avuto un’attitudine centrale o romanordina, con i ristoranti a piazza di Spagna (il primo) e poi Corso Francia, Prati, Trastevere e ancora centro, adesso punta su Roma Ovest, con un locale che ha le dimensioni, il design e l’offerta degli altri.

Il nuovo ristorante è a Circonvallazione Gianicolense 119, proprio di fronte a Villa Baldini e a pochi passi dal mercato di San Giovanni di Dio, Colli Portiensi e il Forlanini. T-Bone non sbaglia mai un colpo, per questo la notizia della nuova apertura dimostra che Roma Ovest cavalca, cresce, attira attenzione, crea curiosità. Il nuovo T-Bone Station Gianicolense è la prova schiacciante, Roma Ovest è la nuova Roma Nord.

Photo credit: Fabio Bianchi

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