Il Flaminio negli ultimi anni è letteralmente esploso, come appeal, come considerazione, come prezzi delle case e come locali. Metropolita, Bottega Mariani, Etablino, Mediterraneo al Maxxi, Apoteca, Mostò, lo storico Tiepolo, il TreeBar, la riapertura del Sireno. Tutti locali vari e fichi, che hanno reso il Flaminio la nuova Prati, più intima e sofisticata e meno turistica.
L’ultimo arrivo al Flaminio è un locale che a Roma ancora mancava, noi romani siamo infatti abituati a enoteche in cui ai vini si abbinano ai soliti taglieri di salumi e formaggi, ma le vinerie di pesce ci mancavano. A viale Pinturicchio ha aperto la prima e si chiama Calipé.
Vineria di pesce, taperia di pesce, enoteca di pesce, comunque vogliate chiamarla il format consiste in tapas in stile catalano, originali, eccentriche, belle da vedere in abbinamento a un’ampia selezione di più di 120 vini. E per chi vuole anche piatti più sostanziosi per rimanere a cena.
Calipé è a 100 metri da Ponte Milvio, a viale Pinturicchio 40, ed è il posto perfetto per farsi un apericena di pesce, “stuzzicando” e condividendo le creazioni dello chef Lorenzo Tarallo, sorseggiando un ottimo bianco, naturale o non, o un orange, una bollicina rifermentata o un Franciacorta. Adatto a gruppi di amiche o amici, a famiglie ma anche al primo appuntamento.
Merito della location in stile internazionale, moderna e di design ma non pacchiana, dove gustare le tapas, tra cui le più gettonate sono i nuggets di maccarello, la polpetta di melanzane e pesce spada, il bao con roastfish di tonno, il tacos al chili di tonno o il maritozzo cacio, pepe e baccalà. E oltre alle tapas ci sono anche i crudi, i fritti e anche primi e secondi, sempre all’insegna dell’innovazione, come la linguina burro e alici e il polpo BBQ che “te se scioglie in bocca”. Da citare il maritozzamisù come dolce.
Da citare anche il fatto che le tapas costano tutte tra i 5 e gli 8 euro e “ce magni”, e pure bene. In un’epoca in cui un litro di latte costa 2 euro e 50 non è poco.