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Fine di un’era: il Gilda diventa un bistrot fiorentino

Se hai vissuto la Roma notturna degli anni ’80 e ’90, ma anche 2000, non puoi non ricordare il Gilda, la discoteca che brillava a pochi passi da Piazza di Spagna. Quella che una volta era il tempio del divertimento, dove si esibivano artisti di fama nazionale e internazionale, sta per tornare in vita, ma con un look tutto nuovo. Niente più luci stroboscopiche e pista da ballo: il Gilda diventa la nuova sede romana del brand fiorentino La Ménagère, che ha appena svelato i suoi piani per sbarcare nella Capitale.

Il Gilda, nato nel 1987 sulle ceneri del mitico Gattopardo, è stato per anni il cuore pulsante della movida romana. Parliamo di un’epoca d’oro, insieme a locali storici come il Piper e il Jackie ‘O. Un’era finita troppo presto, con la chiusura definitiva nel 2017. Ma ora questo luogo simbolo sta per vivere una seconda giovinezza. “Abbiamo scelto il Gilda perché cercavamo un posto che avesse una storia, che fosse in sintonia con la nostra filosofia. È la nostra prima apertura fuori da Firenze e siamo molto contenti,” ha raccontato il nuovo proprietario a CiboToday.

L’ex discoteca, che si trova in un palazzo storico che un tempo ospitò nientemeno che l’artista Gian Lorenzo Bernini, verrà completamente ristrutturata. E parliamo di un restyling fatto con tutti i crismi: a guidare i lavori sarà l’architetto fiorentino Claudio Nardi, che aveva già messo mano al locale di Firenze nel 2021. Si tratta di un recupero conservativo sviluppato con la Soprintendenza e le istituzioni. Insomma, da discoteca cult a raffinato spazio multifunzionale, con caffetteria, cocktail bar, ristorante e anche un negozio di design. La nuova apertura è prevista per l’autunno del 2024, e promette di portare un tocco di stile fiorentino nella Città Eterna.

Non ci saranno più neanche i resti del Gilda, neanche le sue rovine, proprio come un monumento della Roma Antica, tutti quei discotecari e nottambuli passati degli anni non avranno neanche più una lapide dove piangere, e neanche tutti quegli ormai 40enni che hanno vissuto lo storico Gilda Young (come chi scrive), che si vedevano strappare prevendite da pr più grandi e prepotenti di loro, sperando di riuscire a scroccare almeno un soft drink, che all’epoca neanche si chiamava soft drink, oltre alla speranza di “trescare” con qualcuno, ovviamente si riusciva ad entrare, anche quella impresa ardua.

Ciao Gilda, è dal 2017 che speravamo in una riapertura, come il Bar della Pace e altri locali, adesso salutiamo definitivamente un altro pezzo di una Roma che non c’è e, forse, non ci sarà mai più.

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